• venerdì , 19 Aprile 2024

Point de vue

di Ilaria Carrega

“Non basta prevedere tutto ciò che può accadere”, dice Reinhold Messner. Perfino i migliori alpinisti ammettono che la propria grandezza deriva anche da una necessaria consapevolezza del pericolo costante che ci circonda, da un’accettazione dei propri limiti, soprattutto in un contesto così imprevedibile come quello della montagna: paradiso terrestre, fonte di profonde riflessioni, nonchè morte comune e ossario di molti. Proprio per via della sua duplice faccia un’ordinanza del sindaco di Saint-Gervais-les-Bains ha imposto a chiunque si avventuri attraverso la voie royale, alla volta del Monte Bianco, di equipaggiarsi adeguatamente (con scarponi da alta montagna, ramponi, piccozza, crema e occhiali da ghiaccio), al fine di una maggiore sicurezza della persona.

Tale decisione è ovviamente stata presa da un’autorità previdente e riflessiva, stufa dell’ennesimo incidente, sfociato in un’ennesima morte. Il Mont Blanc infatti negli ultimi anni è stato identificato come un’ambita meta da trail running, o per meglio dire in questo caso, da ultra trail running. Questo è uno sport da praticare immersi nella natura che prevede lunghi sentieri non asfaltati di 42 o più chilometri, da percorrere di corsa su dislivelli pari anche a 3000/4000 metri. Per chi lo pratica è prevista un’attrezzatura obbligatoria (piuttosto basilare) che possa garantire un adeguato livello di sicurezza al corridore.

Come per ogni sport però vi sono coloro che, forse semplicemente per il puro gusto di sfidarli, tendono a spingersi oltri i limiti estremi. Questo è il caso di Kilian Jornet i Burgada, famoso ultra trail runner, noto soprattutto per le sue spericolate imprese da skyliner e le challenge oltrelimite affrontate sulle pendici del Monte Bianco. Proprio questo sfrontato ragazzo ha voluto provocare il sindaco Jean-Marc Piellex con una foto piuttosto audace ed urtante, che ritrae il giovane nudo sulla cima del Monte Bianco, associata ad un post d’effetto: “Dunque, se si sale dal versante italiano è legale?” Ciò che ha ricevuto in risposta è stato un ermetico e perentorio “Si vergogni“.

La provocazione di Kilian Jornet pone in realtà delle basi piuttosto solide per una riflessione attenta e meditata. Se si pensa infatti che l’ordinanza del sindaco Piellex ha valore soltanto sul lato francese e non su quello italiano, si può facilmente desumere che vi è ancora una profonda spaccatura e disunità di vedute tra i diversi Stati anche su tematiche d’importanza fondamentale come la sicurezza della persona e la potenziale salvezza di vite umane. A questo proposito la citazione del famoso alpinista Stanislaw Jerzy Lec che vede i monti come spartiacque di ideologie e di mentalità contrastanti affermando che: in cima ad ogni vetta si è sull’orlo di un abisso. Tuttavia la miccia che ha scatenato la seccata risposta di Piellex si è infiammata a causa di un post successivo a quello di accompagnamento alla foto, ma altrettanto provocatorio “Non è l’attrezzatura ma la conoscenza del suo utilizzo ad essere utile”,  quando è invece la stessa esperienza di Kilian Jornet a provare che in realtà non è così.

Egli stesso infatti è stato vittima di svariate disavventure che hanno visto protagonisti la sua ragazza, soccorsa insieme a lui in pantaloncini durante un’ improvvisa tempesta di neve sulla parete nord del Aiguille du Midi, e il suo amico Stèphane Brosse, morto nello stesso luogo durante una traversata di due giorni in sua compagnia; in tale occasione scrisse “Ora e sempre la montagna ti ricorda che è lei la più forte ed ogni giorno ti fornisce tante lezioni”. Sembra dunque che Kilian Jornet abbia dimenticato queste sue stesse parole, le paure e le sofferenze provate, visto il contenuto contraddittorio ed irresponsabile degli ultimi post osé. La preoccupazione di Piellex, dovuta anche alla sua grande responsabilità, va infatti ad una realizzazione di misure preventive di sicurezza sempre maggiori ed efficienti, per il bene e l’incolumità dei numerosi avventurieri amanti della montagna, ormai ben consapevoli che “il fascino delle montagne è dato dal fatto che sono belle…grandi…e pericolose”. Parola di  Reinhold Messner.

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