• sabato , 20 Aprile 2024

La sostenibile necessità del vaccino

di Giulia Lio

Durante il mese di agosto diverse famiglie italiane sono state sorprese dall’arrivo di lettere da parte dell’Asl in cui venivano convocate per mettersi in regola con il piano vaccinale dei figli. Sono la conseguenza del decreto diventato legge il 28 luglio 2017, che ha reso obbligatorie per i minori di 16 anni dieci vaccinazioni, dodici per i più piccoli. Questa legge prevede anche la sanzione pecuniaria per le famiglie inadempienti (che può arrivare fino a 500 euro) e la presentazione durante l’iscrizione a scuola dell’ “idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie”, senza la quale non si può frequentare l’asilo nido e la scuola materna. La causa scatenante di questa legge è stata l’epidemia di morbillo scatenatasi durante il 2017. I dati mostrano che ad ammalarsi sono state più di 3600 persone, il 90% delle quali non era stato vaccinato. Questi risultati sono spaventosi e dimostrano la grande sfiducia delle persone nei confronti dei vaccini.

La popolazione tende a dividersi in due categorie: i “pro vax” e i “no vax”, che preferiscono farsi chiamare “free vax”, perché contrari all’obbligo vaccinale. I “pro vax” sono in continuo aumento. Sostengono che i vaccini siano stati una delle più importanti scoperte degli ultimi secoli, grazie alla quale si è avuto un netto miglioramento della vita e il debellamento di diverse malattie molto pericolose: il vaiolo è stato eradicato, la poliomielite scomparsa dall’emisfero occidentale e anche la difterite è in via di estinzione. Ritengono anche che non siano dannosi per la salute, e comunque i rischi che si corrono nel non vaccinare contro determinate malattie sono assolutamente maggiori rispetto al vaccino stesso. Infine sono fortemente convinti dell’obbligo vaccinale: coloro che si rifiutano di far vaccinare i figli rappresentano infatti un rischio non solo per la famiglia ma per l’intera società.

In opposizione i “no vax” credono che i vaccini non siano sicuri, anzi che addirittura possano causare danni all’organismo, dato che contengono sostanze tossiche come il mercurio. C’è però da dire che i vaccini moderni non presentano più questo elemento, e se anche fosse le quantità sarebbero così minime da non provocare pericoli. Alcuni arrivano anche a sostenere che il vaccino sia più pericoloso della malattia e possa portare a conseguenze ben più gravi per la nostra salute. L’origine principale del movimento “no vax” è piuttosto recente, risale al 1998, quando il medico inglese Andrew Wakefield pubblicò su un’importante rivista scientifica un articolo, in cui sosteneva che il vaccino trivalente contro il morbillo era causa di autismo nei bambini che aveva sottoposto a studio. Con un’inchiesta giornalistica di Brian Deer si scoprì che il tutto era una vera e propria truffa, architettata da Wakefield per screditare il vaccino trivalente e trarne profitto, con l’intenzione di far brevettare un vaccino da lui creato. Fu radiato dall’albo dei medici, ma nonostante ciò ancore diverse persone continuano credere a questa teoria e ritengono il dottore una vittima delle case farmaceutiche. Questo dimostra quanto sia facile, soprattutto nell’era di Internet, diffondere una bufala e trarne vantaggio, e anche dopo che questa è salita a galla non scompare ma continua a trovare l’appoggio di diverse persone. Tutto alla fine gira intorno a Internet, persino questa battaglia che vede schierati pro e no vax si combatte sui social. È molto difficile accertare la scientificità delle diverse tesi che si trovano on-line, essendo questa una piattaforma dove tutti possono esprimere le proprie opinioni, senza filtri e controlli.

Certamente grazie ai vaccini diverse vite sono state salvate, è anche chiaro che Internet può essere uno strumento molto pericoloso se non usato con consapevolezza e non si può arrivare a una conclusione scientifica sui vaccini sfruttando solo informazioni scritte da fonti non specializzate nel campo.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Potrai visualizzare la lista dei cookies attivi e revocare il consenso collegandoti alla pagina http://ilsalice.liceovalsalice.it/cookie-policy/. Per maggiori informazioni leggi la nostra Cookie Policy.

Chiudi