• sabato , 20 Aprile 2024

La maschera dell’invidia

26 anni, nessuna traccia del curriculum, il suo stipendio sfiora i 75.000€ annui. Si chiama Assia Montanino, ed è la nuova “segretaria particolare” appena assunta da Di Maio. Il M5S ha deciso di affidare proprio a questa giovane donna ruoli di particolare responsabilità. Scatta la polemica e la ragazza si difende: afferma di aver diritto a due stipendi, in quando ricopre due ruoli differenti, di responsabilità, che la tengono occupata per 7 giorni su 7, senza limiti di orario. Ed il salario, netto, è di 3.300€ al mese. Ribatte inoltre affermando che la sua giovane età dovrebbe essere un pregio, non un difetto, soprattutto in un paese che dice di voler puntare sui giovani. La ragazza avrebbe in tasca una laurea triennale in economia aziendale.

È noto inoltre un altro particolare: la giovane sarebbe legata a Salvatore Barca, stretto collaboratore di Di Maio, con cui convive a Roma da anni, e viene presentata da lui come sua compagna. Fatto che fa discutere in quanto proprio il M5S ha sempre accusato di familiarismo ed ora è proprio il partito stesso ad esserne accusato. Non stupisce che un partito che è solito utilizzare l’indignazione delle folle (spesso destata dal pregiudizio e dall’informazione superficiale, o peggio ancora per “sentito dire”) cada anch’egli vittima del parere del popolo. Ed i giudizi su questo caso sono intrisi di ignoranza, informazioni non ancora confermate e sessimo. Infatti, di sicuro viene da domandarsi se l’assunzione di un uomo per questo incarico avrebbe sollevato le stesse proteste.

Certamente non si sarebbe cercato un collegamento con una possibile fidanzata. Dopotutto è opinione comunque che sia l’uomo a trovare un impiego per la donna, soprattutto se bella, e quasi mai il contrario. È la femmina che viene agevolata in quanto attraente, che seduce l’uomo per ottenere il suo scopo, che ha la strada spianata se possiede un bel corpo. Quando una giovane donna, soprattutto se di bell’aspetto, sale al potere, il malcontento spesso dilaga. Ma non di rado il “perbenismo” messo in scena dalle folle è solo maschera dell’invidia.

E la ragazza attraente deve incarnare lo stereotipo di “bella e stupida”, assunta solo perché “compagna di” o “amante di” e diventare un capro espiatorio per affievolire i rancori delle comari del paese. E viene fatto credere, dalle donne stesse, che la bellezza non si possa accompagnare all’intelligenza e la competenza, nè tantomeno alla cultura. Proprio quelle donne che accusano di sessismo gli uomini, e spesso vittime della loro stessa invidia, distrutte l’una dall’altra. Fino a prova contraria, Assia Montanino non ha mentito sul suo curriculum, ed ogni accusa ora è precipitosa. E allo stesso modo in cui non è giusto offenderla prima del tempo, non si può già lodarla, in quanto ancora non sono visibili i frutti del suo operato. Ma è giusto che abbia la possibilità di accedere ad un impiego, anche di alta responsabilità, anche se giovane e bella. Incarnerà il “bella e buona” di greca memoria? Solo il tempo potrà deciderlo. Non di certo un commento sotto ad una foto su un social network. Nè tantomeno è corretto che sia scoraggiata in partenza attraverso sessimo ed altri insulti. Solamente qualora risulti che vi siano state realmente tresche tali da permetterle di ottenere quel posto di lavoro senza meriti da parte sua, si potrà accusarla. L’unico problema per ora resta l’invida, sorella dell’ignoranza e sempre portatrice di dolore, sia per chi la vive che per chi la subisce. Presente da sempre ed incancellabile, capace di annidarsi in ogni contesto, legata a pregiudizi e notizie ancora non confermate. Non per nulla annoverata tra i peccati capitali.

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