• venerdì , 19 Aprile 2024

Tra vergogna e paura

Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, è stata recentemente segnalata come un possibile bersaglio e per questo motivo le è stata assegnata una scorta di due carabinieri. Dopo alcune minacce sul web e uno striscione di Forza Nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico cui la Senatrice a vita ha partecipato a Milano, il Dipartimento antiterrorismo ha ritenuto giusto che Liliana Segre venisse protetta.

Liliana Segre affiancata da due carabinieri (immagine tratta da La Repubblica)

La notizia pubblicata dal Corriere della Sera ha scatenato un forte dibattito che ha suscitato pareri contrastanti nei partiti politici, ma rimane comune l’idea di solidarietà verso una donna che è stata deportata nei campi di concentramento di Auschwitz a soli 14 anni e ha visto il volto dell’antigiudaismo. Il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani ha commentato la notizia della scorta di Liliana Segre con queste parole: “E’ triste che ci sia bisogno di una scorta per proteggere una persona del genere”. Ha poi aggiunto: “Non penso che la scorta possa eliminare quello che Liliana Segre subisce”, ovvero gli insulti e le minacce che la senatrice riceve via web o direttamente, striscioni di protesta. 

La notizia che una superstite di un fatto storico di tal importanza debba essere scortata perché, nonostante siano passati quasi 80 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’antisemitismo è ancora presente e molto diffuso, ha scioccato l’opinione pubblica. Ci si chiede se l’Italia si debba vergognare che nel 2019 una donna di 89 anni debba essere scortata per le minacce subite. Ci si dovrebbe vergognare che dopo anni e anni da un avvenimento del genere l’antisemitismo sia ancora presente. Le comunità ebraiche mondiali per questo motivo sono fortemente spaventate per questa situazione. Si teme che nonostante l’informazione, le testimonianze, l’istruzione e la famosa locuzione latina “historia magistra vitae”, l’uomo non abbia ancora compreso il potere che ha l’odio.

In un mondo in cui il livore si può facilmente alimentare grazie al web, il rischio di un antisemitismo di massa è dietro l’angolo. 

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