• giovedì , 28 Marzo 2024

Le due bellezze

La guerra di likes sui social

In un mondo bombardato dai likes in cui vige la legge di chi ha più followers, la concezione della sezione naturale di Darwin si manifesta inequivocabile. La costante gara sui social fra aspiranti influencers diventa dunque un campo di battaglia che pone non più l’uomo in prima linea bensì uno schermo che propone un canone di bellezza del tutto fasullo. In questa brutale battaglia vince solo chi è in grado di rispondere alle richieste di una società lobotomizzata e trasportata dall’interesse per l’apparenza. Solo chi riesce ad abbassarsi alle richieste di un popolo affamato di ignoranza può ottenere ciò che vuole, ossia visibilità e popolarità. Si crea dunque un universo parallelo in cui il display del cellulare diventa il mondo e le foto ciò che l’uomo è diventato. Un’immagine infatti prende la funzione di curriculum di ognuno di noi per essere assunti dal mondo social. Solo un aumento di followers può portare ad una promozione e per raggiungere questo obiettivo la dignità non è altro che un termine ignoto e lontano dalla mens umana. La ricerca quindi della perfetta comunicazione di bellezza diventa il mezzo che porta la vittoria. Un tempo la cultura, la comicità e l’intelligenza erano calamite per persone, ora il corpo diventato il mezzo migliore per raggiungere l’obiettivo. La vendita corretta del proprio fisico permette così di ottenere maggiore popolarità. La mentalità umana funziona in modo meccanico davanti ad una determinata foto: se viene apprezzata, oltre ai likes magari viene scritto commento il più delle volte sessista, se viene disprezzata si scatena un’onda di offese gratuite e codarde. Non importa se la fine tutti due tipi di commento siano eccessivamente fuori luogo perché non si è più capacità di difesa in universo in cui non ci sono emozioni ma solo compravendita di immagini. 

L’ingiustizia della bellezza femminile

La concezione attuale di bellezza è solo un’estremizzazione di ciò che esiste da ormai miliardi di anni. Ciò che l’uomo desidera gli viene dato dalla donna Sia che lei voglia o non voglia. Per quanto riguarda la bellezza esteriore, alla maggior parte delle persone viene in mente il canone di bello che attrae visivamente l’uomo e non a caso le donne sono il primo prodotto comprato e venduto degli uomini. Pur essendoci stati diversi canoni di bellezza nella storia, l’uomo ha sempre preteso un certo decoro estetico della donna. Se si pensa che con le varie battaglie per la libertà femminile si sia arrivati ad una piena consapevolezza di sé e ad una possibilità di scelta ci si sbaglia di molto. La concezione per cui l’uomo dopo aver commesso degli errori progredisce è solo un’utopia da libro di filosofia, poiché se prima non c’era la concezione globale di bellezza a causa di insufficienti sistemi di comunicazione, ora nel mondo del dialogo internazionale tutti si adattano ad un’idea comune di bellezza che diventa sempre più opprimente.

La bellezza nella letteratura

Riguardo alla concezione di bello del dolce Stil novo si può sottolineare come il poeta identifichi nella donna un angelo portatore di beatitudine che con la sua chioma bionda e la sua pelle candida incanta l’autore. Ma quanto quest’ideale di donna si allontani dalla realtà è ormai noto. Non si è mai parlato di donna nella sua vera essenza e nelle sue vere caratteristiche fisiche e morali, ma solo di un modello inesistente funzionale alla poesia. Virginia Woolf nel suo saggio “Una stanza tutta per sé” evidenzia il fatto che nella letteratura sia comparsa sempre la donna per come la vogliono gli uomini e mai com’è realmente. La grande scrittrice inglese, nota sostenitrice del momento femminista del ‘900, ritiene infatti che non ci sia mai stato interesse nell’analisi della bellezza vera della donna, ma solo per l’apparenza fisica.

Bellezza interiore contro bellezza esteriore

L’uomo non prova più alcuna curiosità nell’analisi delle virtù morali degli altri perché, in un mondo in cui l’immagine e la prima cosa, tutto ciò che non si nota fisicamente non lo vede neanche il cuore. Conta solo l’impatto visivo e il pensiero critico diventa un’arma letale gestita da un bambino che ha voglia di divertirsi con più giochi possibili. La mancata attenzione per l’essenza umana e guidata da una società profondamente ignorante e culturalmente vuota che cerca nell’uomo ciò che lo rende diverso dagli altri, l’apparenza.

La definitiva sconfitta della bellezza interiore

Partendo dei giorni nostri si può solo che salire e migliorare poiché si sa che dopo aver toccato il fondo non si può fare altro se non risalire. Ma forse non abbiamo toccato il fondo forse l’uomo può arrivare ancora più in basso. Forse l’immagine può diventare commercio di persone. Non si può sapere cosa succederà nel futuro ma certamente si può sensibilizzare la gente a comprendere di più sulla storia e su ciò che comportano certi atteggiamenti. Solo l’istruzione può aiutare l’uomo a capire la differenza fra un like e un libro.

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