• venerdì , 19 Aprile 2024

Corsi e ricorsi

Il Coronavirus sembra esser stato per l’uomo una novità mai vista prima. Il virus in questione si è infatti diffuso ed è divenuto una minaccia per le diverse popolazioni del pianeta.

Ma è bene ricordare che questa epidemia non è la sola vissuta dall’uomo, seppur l’ignoranza oggigiorno abbondi. Tante epidemie o addirittura pandemie hanno segnato la storia, cambiandola e influenzandola in modo decisivo. Prendiamo ad esempio, la prima epidemia di cui si è a conoscenza, quella sotto l’impero di Giustiniano. L’impero bizantino fu vittima della peste in un periodo di massimo splendore, in cui probabilmente nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Le conseguenze furono apocalittiche poiché capitò che il numero dei morti superò quello dei vivi.

Oppure la peste nera che fu probabilmente la peggiore epidemia, tra il 1346 e il 1353. Essa fu una vera e propria pandemia causata dai ratti: animali che convivevano con l’uomo, condividendo strade, locali e persino mezzi di trasporto. Nel romanzo “La Peste” di Albert Camus, proprio i topi sembrano essere i protagonisti della prima parte del racconto (ratti che muoiono stramazzando e sputando sangue dalla bocca). La malattia si manifestò con bubboni, febbre o polmonite e i numeri furono sconvolgenti: la popolazione europea passò da 80 a 30 milioni di persone.

Non solo di peste venne colpita la popolazione mondiale, anche di vaiolo. Questo virus, manifestatosi con pustole sulla pelle, causò un tasso di mortalità pari al 30%. 

Nel marzo del 1918 invece, durante gli ultimi mesi della guerra mondiale, si sviluppò l’influenza spagnola. Qui i sistemi sanitari rischiarono il collasso e in tutto il mondo morirono fra i 20 e le 50 milioni di persone.

Oltre all’influenza spagnola, nel 1957 si sviluppò in Cina il virus influenzale A (H2N2) di origine aviaria. Ma grazie ai progressi medici l’influenza asiatica si riuscì a fermare (se pur avesse comunque generato un milione di morti in tutto il pianeta).

Solo dieci anni dopo apparve, ancora una volta in Asia, una variazione del virus A (H3N2) che anch’esso causò un milione di vittime.

Dunque, come possiamo notare, si sono manifestate ciclicamente nel corso della storia varie epidemie causate da virus o del tutto diversi o facenti parte dello stesso ceppo ma ormai mutato. Come ora sappiamo, il Coronavirus ha causato un’epidemia importante, che però non è stata più grave di molte pandemie passate. Ora, è bene stare all’erta ed essere prudenti, senza sottovalutare nessun tipo di virus, dal momento che esso stesso muta di continuo. D’altro canto, non dobbiamo però diffondere quella paura generale che porta a non vivere più, a non fidarsi delle persone che ci circondano e a chiuderci divenendo soli.

Quindi ricominciamo a vivere, senza farci scoraggiare dall’accaduto (se pur sia tremendamente difficile) perché è proprio dalla storia che si comprende quanto la vita sia un dono da custodire, come la rosa per il Piccolo Principe.

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