• venerdì , 29 Marzo 2024

Incubo ad Amatrice

Un cupo rumore disturba i sogni e desta dal sonno gli abitanti di Amatrice, piccolo comune in provincia di Rieti, nel Lazio. Presto si aggiungono al minaccioso rumore diverse scosse che fanno tremare i muri e il soffitto. L’atmosfera è quasi surreale: foto ricordo si staccano dalle pareti e si frantumano per terra, aggiungendo il fastidioso rumore di vetri rotti ai suoni della casa che sta per cedere, e i lampadari vibrano come pendoli impazziti.

Le famiglie si stringono tutte vicine, i bambini corrono urlanti nella camera dei genitori. Il soffitto inizia a cedere tra nuvole di polvere e grossi frantumi che crollano a terra incrementando l’ormai avviata orchestra di suoni con il loro fragore. La famiglia si disperde. I genitori, in lacrime per la disperazione e per la paura di non poter salvare i loro bambini, corrono sotto i tavoli o sotto i letti gridando ai loro piccoli di raggiungerli. Intanto il grande lampadario che illuminava tutto il salone ed era l’orgoglio di mamma e papà che avevano speso uno fortuna per comprarlo si stacca dal soffitto e precipita a terra in una grandine di frammenti di vetro.

terremoto-centtoIta7015-1000x600

Il frastuono risveglia i bambini dalla loro trance provocata dal terrore e li spinge a fiondarsi tra le braccia dei loro genitori, stringendoli forte, convinti che possano proteggerli dalla forza della terra. Terra che continua a tremare, sconvolgendo per sempre le vite degli abitanti del piccolo paese laziale. La famigliola intanto vede la sua casa sgretolarsi intorno a loro: prima cede il soffitto in una nuvola di povere, poi tocca ai muri di divisione delle stanze, infine alle fondamenta che con la loro caduta trasformano quella che qualche minuto prima poteva essere chiamata “casa” in un ammasso di detriti.

AMATRICE-TERREMOTO-3

Il padre cerca di coprire i suoi cari dalla pioggia di pietre che li investe e li sommerge. Iniziano a spegnersi i suoni che avevano caratterizzato il crollo dell’abitazione e dopo poco l’unico rumore che continua a sentirsi è il tremore della terra che continua a far danni di minore entità. Alle prime luci dell’alba il figlio minore sente dei sassi smuoversi sopra di sè. Subito viene abbagliato dalla luce del sole e sente due braccia possenti tirarlo su e una voce profonda e stanca sussurrargli: “Coraggio piccolo, siete stati fortunati, l’incubo è finito”. Lo posa delicatamente a terra e guida un altro gruppo di persone verso un altro cumulo di macerie.  Il giovane comincia ad abituarsi alla forte luce del sole e si guarda intorno: vede il suo paese, ora distrutto e devastato, vede sua madre attorniata da degli uomini che la trasportano in un’ambulanza: lei ha gli occhi chiusi e perde sangue dalla testa. Nulla sarà più come prima

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Potrai visualizzare la lista dei cookies attivi e revocare il consenso collegandoti alla pagina http://ilsalice.liceovalsalice.it/cookie-policy/. Per maggiori informazioni leggi la nostra Cookie Policy.

Chiudi