Serietà, sicurezza, occhi sempre alla ricerca di un’ispirazione per uno dei loro nuovi componimenti. Sono Milo de Angelis e Laura Pugno, poeti che cercano di trasmettere la loro infinita passione per la parola. Un pubblico di tutte le età freme di sapere qualcosa su un argomento ormai trascurato, la poesia.
De Angelis paragona la sua arte al legno, “materiale fuori moda ma con grandi potenzialità d’uso”.
Il dialogo vira sul confronto tra carta e digitale. Pugno afferma che “ormai siamo tutti lettori, se su pagine o schermo, non fa differenza”.
La praticità dell’e-book si scontra con il profumo della carta, battaglia da cui, per De Angelis, escono vittoriose le pagine. E’ convinto che un supporto diverso dalla carta possa distrarre dal solo testo della poesia. Per lui il verso deve essere immerso in una pagina bianca, dove il lettore si possa concentrare e coglierne il contenuto.
Per Pugno invece non è un problema considerare, oltre al crudo testo, anche fattori secondari, come la biografia o i diari dello scrittore. Anche la musica vuole la sua parte: ad esempio trobatori toscani accompagnavano la lirica con strumenti.
Per De Angelis per poetare non bisogna guardare la storia che è in ognuno di noi. Infatti, racconta, è andato anche a insegnare ai detenuti, diffondendo la sensibilità verso la lirica.
Ultimo ma non ultimo, è anche il ruolo dei maestri, che fondano in noi l’amore per quest’arte. Un amore che resta inciso sulle pagine. Scripta manent.