• giovedì , 25 Aprile 2024

Senza legge ma con morale

di Francesco Pavesio

“La differenza tra elusione ed evasione fiscale è sottile come le pareti di una prigione”. Così Antonio Banderas spiegava nel film “Panama Papers” come alcune cose sembrino uguali ad altre in quasi tutto, e forse lo sono anche. L’unica importante differenza è che non sempre sono legali. Esistono tuttavia tra le pieghe del diritto alcune situazioni “borderline” per cui la discriminante di giudizio non è se sono legali ma morali.

È questo il caso dei deputati Italiani che, in via legale ma immorale hanno percepito 600€ in aggiunta ai 12000€ di stipendio ogni mese, sfruttando indecentemente l’emergenza COVID.

Un comportamento simile porta con sé una percezione del mondo molto particolare, la quale si basa sul fatto che non esista alcuna moralità nelle persone ma solamente la cieca adesione alla legge, la quale non viene più da dentro, come si pensa nella filosofia del giusnaturalismo, ma deve essere imposta da fuori. A riconferma di quanto detto vi è una frase della segretaria del partito “Forza Italia”, la quale, forte di non avere all’interno del proprio partito nessun deputato accusato di questo “furto”, ha incalzato il governo insinuando che, se il governo avesse modificato la legge come avevano proposto loro in precedenza, non ci sarebbero stati problemi di tal genere, in quanto la legge proposta da lei e il suo governo non avrebbe permesso per legge un gesto del genere. Tuttavia è assurdo sentire un politico parlare di come evitare che i deputati compiano atti che sfavoriscono la nazione.

Coloro che ci rappresentano dovrebbero infatti sempre e comunque evitare comportamenti di un certo tipo non mossi dal timore di una legge ma dal loro senso di Stato. Sentire inoltre dire che il governo debba vigilare su di loro, in modo che non sgarrino, è ancora peggio.

Un fatto curioso che si può notare guardando il telegiornale in questi giorni è il continuo ripetere dei giornalisti che il fatto è immorale ma legale, il che apre una questione che fin dai tempi più antichi ancora non è stata risolta, ovvero la differenza tra la legge che ogni uomo ha e quella che viene imposta. In momenti come questi infatti la risposta sembrerebbe molto semplice: se infatti un uomo che non è vincolato da leggi ruba i soldi ai bisognosi, allora la legge è indispensabile per controllare persone come queste.

A questo punto allora l’intero giusnaturalismo e il concetto stesso di anarchia cadono in quanto “darsi una legge prima che essa stessa sia data da altri” è troppo pericoloso per essere un principio applicabile. Nondimanco potrebbe essere questo addirittura il banco di prova su cui testare l’efficacia di un principio se non proprio uguale, simile; se infatti non esiste una legge ma tutta la comunità concorda sul fatto che sia un atto immorale, quello compiuto dai deputati, allora sarà la comunità stessa ad allontanarli e denigrarli, senza dover passare da un giudice.

Questo metodo basato sulla cognizione comune più che su di una vera e propria legge scritta, che in questo caso si è indubbiamente rivelata la soluzione vincente, è in realtà piuttosto pericoloso, in quanto come si sa un gruppo di persone può facilmente essere manipolato e alla fine, come accadde per Temistocle, il popolo può fare scelte molto sbagliate.

Ciò che è accaduto sicuramente apre diversi dibattiti sul funzionamento o no del nostro sistema giudiziario, tuttavia bisogna ricordare che i primi a dover fare giustizia siamo noi stessi su di noi, di modo che, governati dal buonsenso più che dalle leggi, riusciremo ad essere sempre più liberi.

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