• venerdì , 29 Marzo 2024

Le domande etiche della scienza

Etica e Scienza. Qual è il loro nesso? Possono coesistere?                      Noi redattori del Salice l’abbiamo chiesto al professor Bruno e alla professoressa Losana, rispettivamente docenti di filosofia e di scienze, che si sono lanciati in una vera e propria “disputatio”, gestita e moderata da Leonardo De Rosa, allievo della III classico A. Per argomentare su una questione così complessa e controversa, come dei novelli Socrate, non potevamo che partire dalla definizione di etica nell’ambito filosofico e scientifico.

In primis il professor Bruno ha sottolineato come l’etica, dal greco ethos, sia quella branca della riflessione umana che cerca di definire i concetti di bene e male, indagando al contempo il loro rapporto con i nostri gesti quotidiani. Un termine quindi che di per sé avrebbe un significato piuttosto ampio, ma che oggi, soprattutto nel linguaggio giornalistico si utilizza con un’accezione positiva, associata a un atteggiamento di responsabilità.

In ambito scientifico la questione si complica, poiché la morale, osserva la professoressa Losana, non è tanto il motore primo della scienza, quanto una conseguenza della sua attuazione. Sarebbe invece la curiosità a portare lo scienziato, così come il filosofo, a interrogarsi incessantemente sulla realtà e sui fenomeni. Nel campo delle scienze infatti l’etica entra in gioco solo quando l’aspetto conoscitivo viene affiancato da quello applicativo:  se dalla scienza si passa all’atto, allora le questioni morali iniziano ad acquisire un certo peso. Addirittura in questi frangenti sarebbe proprio la scienza a suggerire nuovi interrogativi etici, nuovi campi e situazioni di dibattito.

“La scienza può suggerire nuovi interrogativi etici”

                                                                                         

 Dopo una lunga discussione si è concluso che Il metodo filosofico e scientifico non bastano a salvare l’atteggiamento morale di chi li mette in atto. Infatti seguire il metodo scientifico scrupolosamente non vuol dire essere esente da qualsiasi limite: lo scienziato può comunque operare scelte discutibili o addirittura errare. Così allo stesso modo, anche se la filosofia è identificabile con un’imperterrita ricerca del vero, non significa che tutte le scelte filosofiche si debbano applicare a questa definizione. Insomma sia la scienza, sia la filosofia sono fatte di uomini reali non ideali, influenzati quindi dalla loro visione del mondo, dai loro difetti ed errori. 

                                                                                                                                                             

” La vita era un dono, oggi è diventata un diritto”

 In seguito l’argomento di discussione si è spostato sulle nuove tecnologie e la loro concreta applicazione nella nostra realtà quotidiana. In particolare i due professori hanno proceduto all’analisi di  due fatti di cronaca legati alla procreazione assistita e alle terapie geniche.

Secondo la professoressa Losana, nell’ambito dei temi biogenici, si è  verificato un radicale cambiamento di mentalità scaturito  proprio dalla  procreazione assistita, procedimento che ha portato al  rimodellamento di  alcuni aspetti  legislativi, sociali e morali della nostra quotidianità. Se prima la vita era un dono su cui l’uomo non aveva giurisdizione, oggi è diventata un diritto quasi controllabile. Ecco allora che se una coppia desidera un figlio non ha solo la possibilità, ma anche il diritto di averlo. Allo stesso modo la terapia genica è un esempio di grande progresso tecnologico che però apre nuove domande etiche.                                                                                                    

Per il professor Bruno questo protagonismo dell’uomo, che sembra quasi volersi elevare a divinità, rischia di degenerare irrimediabilmente: occorrerebbe ricordarsi di quel fondamento di datità, di dipendenza che è intrinseco dell’uomo e della realtà che lo circonda. Siamo tutti “ontologicamente figli” e quindi dipendenti da qualcosa, anche se tentiamo in modo incessante di controllare la vita e la morte a nostro piacimento.

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