• martedì , 23 Aprile 2024

Bitcoin, una nuova frontiera economica

Bitcoin è una tecnologia peer-to-peer (ovvero un protocollo che consente una comunicazione diretta, senza necessitare di intermediari), per lo scambio di monete, appunto i bitcoin, basata sulla crittografia. È stato ideato nel 2009 da un personaggio sconosciuto, o da un gruppo, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Ciò che lo rende famoso alla maggior parte della popolazione è il prezzo, il quale sta facendo numeri da capogiro tali da far rabbrividire gli istituti di finanza tradizionale. Quel che invece lo rende davvero rivoluzionario è il modello tecnologico alla base, la blockchain, letteralmente una “catena di blocchi”, che ha lo scopo di libro mastro nel quale vengono salvate tutte le transazioni effettuate dagli utenti, in modo tale da avere la più totale trasparenza della correttezza di ogni operazione.

Altro punto saliente è la decentralizzazione, ovvero la totale mancanza di necessità di un terzo individuo in cui si ripone la fiducia per la verifica della veridicità di un’operazione, ad esempio gli istituti bancari odierni. Questo è reso possibile dall’algoritmo di Bitcoin, il quale richiede che ogni transazione sia approvata mediante la risoluzione di complessi problemi di calcolo da parte dei “miners”, privati o aziende che sfruttano potenti computer per adempiere a questo scopo, che, come incentivo/ricompensa, ottengono in cambio bitcoin o frazioni di esso. Questo meccanismo, detto Proof of Work (PoW, Prova di Lavoro), consente la comunicazione “trustless”, la mancanza, appunto, della necessità di riporre fiducia in un certo individuo per la verifica delle transazioni.

Questa sua natura decentralizzata lo rende immune a qualsiasi tipo di monopolio o di controllo da parte di autorità, governative e non, del blocco dei trasferimenti e, a meno del possesso delle chiavi di accesso, del sequestro di bitcoin.

Ma se è veramente così efficace e innovativo perché viene spesso attaccato?

Molte sono le accuse mosse contro Bitcoin e tutto il settore delle criptovalute, fomentate anche dalla scarsa informazione a riguardo e dalla non immediata semplicità nell’approcciarsi a questo mondo, soprattutto per chi è poco avvezzo alla tecnologia. Però i pregiudizi e le difficoltà che si possono riscontrare non giustificano un atteggiamento ostile nei confronti del settore ancora prima di averne un quadro completo.

Una delle critiche più comuni è: Bitcoin è utilizzato dai criminali. Spesso si leggono notizie riguardanti malintenzionati che utilizzano questa tecnologia per lo scambio di denaro “sporco” in seguito ad attacchi hacker, riscatti per rapimenti oppure per operazioni di riciclaggio. Soprattutto in quest’ultimo caso, è altrettanto importante tenere presente che i criminali utilizzano principalmente il denaro contante, infatti, da un rapporto della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT), si evince che è ancora forte la predominanza della valuta tradizionale sulle criptovalute per questo tipo di attività. Ciò avviene perché ogni movimento è registrato all’interno della blockchain, quindi non è anonimo, ed è proprio grazie all’analisi e al tracciamento delle transazioni che molti criminali sono stati identificati e consegnati alla giustizia.

Bitcoin non è sicuro: su Internet è molto facile essere vittima di truffe, attacchi informatici o danni di qualsiasi altra natura, per questo è sempre bene essere vigili e procedere con cautela quando si naviga sul web, in particolare nell’ambito delle criptovalute. Possiamo fare però un distinguo dai siti internet su cui navighiamo tutti i giorni e questo “nuovo” mondo ed essere rassicurati dai fondamenti di Bitcoin e di tutto il settore ad esso correlato: la crittografia molto forte e i complessi algoritmi atti alla sicurezza della rete hanno permesso di far tendere allo zero la possibilità di attacchi diretti al network stesso.

Furti o truffe sono tutti dovuti a errori umani oppure a hacking rivolti a enti centralizzati, come gli Exchange (siti web nei quali si convertono le valute tradizionali in criptovalute). Ciò non significa che questi non siano validi o che non si debba usufruire dei loro servizi, ma si intende che è più sicuro detenere le proprie ricchezze all’interno dei cosiddetti “wallet”, ovvero portafogli appositi per questo tipo di monete.

La perdita dei propri fondi è generalmente dovuta allo smarrimento e/o alla dimenticanza delle proprie chiavi di accesso (impossibili da riottenere una volta perse) o a eventuali errori nel digitare l’indirizzo del portafoglio del destinatario. Un altro problema sono i famosi casi di “phishing”, nei quali la vittima, in seguito a false notizie o messaggi ricevuti, spesso per e-mail, nei quali vengono proposti ingenti guadagni in un breve periodo, aggiornamenti di “sicurezza” importanti e urgenti o in vari altri modi che possano attirare l’attenzione, fornisce le proprie chiavi di accesso o invia i propri fondi sperando che essi vengano restituiti con un fantomatico guadagno. Così facendo si diventa vittima di questo tipo di attacco che, con sufficiente attenzione, potrebbe essere evitato.

Bitcoin è una bolla, una truffa e non ha un valore reale: la forza di bitcoin a livello finanziario è il suo numero ridotto di monete esistenti rilasciate secondo precisi criteri algoritmici fino ad un massimo, invariabile, di 21 milioni. Non è quindi possibile “stampare” più bitcoin del numero prefissato come, invece, viene fatto dalle banche centrali con il denaro contante. Questa caratteristica lo rende favorevole al paragone con l’oro, un altro bene presente in quantità ridotta sul nostro pianeta e che ha preservato per centinaia di anni il proprio ruolo come riserva di valore. Per questo, grazie alla sempre più ampia adozione da parte della popolazione mondiale ed in particolare di grosse aziende e fondi di investimento, si è sempre più lontani da ogni definizione di truffa o bolla speculativa. Al giorno d’oggi esistono molte altre criptovalute oltre a Bitcoin, alcune valide e su cui vale la pena approfondire la propria conoscenza, mentre una grande quantità di esse sono frodi o progetti che non vedranno mai la luce e da cui è bene stare alla larga.

Fonti e riferimenti per approfondire:

https://iconicholding.com/debunking-9-bitcoin-myths/

https://ark-invest.com/articles/analyst-research/bitcoin-myths/

https://it.cointelegraph.com/news/comparing-money-laundering-with-cryptocurrencies-and-fiat

https://www.bitcoinyou.it/swift-i-criminali-preferiscono-le-fiat-a-bitcoin-e-criptovalute/

https://academy.youngplatform.com/it

https://academy.binance.com/it

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