• giovedì , 28 Marzo 2024

L’Esame al giudizio dei maturandi

a cura di Elena Battaglia, Beatrice Benadì, Silvia Bravi, Paula Carballo, Leonardo De Rosa, Agnese Donna, Beatrice Mattioli, Luciasole Melgara, Chiara Milone, Mariano Piazza, Diletta Pogliano, Giovanni Ricci, Giorgia Versino

Anche quest’anno, a seguito della pandemia mondiale, l’Esame di Stato si terrà diversamente da come prevede la tradizione: niente scritti, solo un esame orale in cui gli studenti potranno mostrare le loro conoscenze e capacità. I ragazzi hanno dovuto attendere parecchio prima di avere notizie sicure dell’esame che dovranno affrontare e dopo dubbi e preoccupazioni a metà febbraio sono venuti a conoscenza di quello che li attenderà. Noi del Salice ci siamo chiesti cosa davvero ne pensano e abbiamo sottoposto a tutti gli allievi del quinto anno un sondaggio con le domande più frequenti. Ecco i risultati

Domanda 1

A causa della diffusione della pandemia del Covid-19 la maggior parte delle ore scolastiche di quest’ultimo anno sono state svolte a distanza. La Dad ha permesso agli studenti di non perdere l’anno e soprattutto, come si può osservare dal grafico, è riuscita a garantire una preparazione discreta, per il 75% delle persone. La problematica nasce dal fatto che il 20% degli studenti si sente molto insicura e pone molti dubbio al riguardo della preparazione acquisita.

Domanda 2

In molti Paesi dell’Unione Europea la maturità è stata abolita e questa soluzione è stata condivisa dal 70% degli studenti dell’ultimo anno di Valsalice, i quali vorrebbero verosimilmente che in Italia succedesse qualcosa di analogo. Il 30% di loro ritiene che non sia possibile valutare sufficientemente la preparazione sul programma scolastico in seguito alla Dad, mentre il 41% pensa che basti basarsi sulle valutazioni periodiche valutando il percorso dell’anno. I restanti studenti ritengono che l’Esame di Stato non debba essere eliminato poiché sancisce la fine del percorso liceale, rappresentando dunque qualcosa di significativo piuttosto che, come pensa solamente il 3% circa,  di essenziale. 

Domanda 3  

Dal grafico risulta che più della metà degli studenti abbia firmato la petizione per annullare la maturità, mentre una percentuale più bassa pare non averla appoggiata.  Pochi pusillanimi hanno firmato ma non ammettono di averlo fatto.

Domanda 4

Fino a due anni fa, giunti alla conclusione degli anni scolastici e in procinto dell’esame, il clima teso che si respirava tra i corridoi era totalmente dovuto all’ansia; quest’anno invece, così come ci mostrano la maggior parte dei maturandi, ad essere in auge è l’incertezza. Infatti, per mesi si è stati col fiato sospeso, senza conoscere come potesse esser strutturata la maturità (a cui però ogni studente deve prepararsi). Per cui, come possiamo notare dal grafico, in questo particolare anno, la sicurezza e la serenità sono per pochi; spopolano invece l’insicurezza e l’ansia.  

Domanda 5

Una netta maggioranza dei maturandi ritiene che la maturità non debba più essere considerato un momento di passaggio al cosiddetto mondo dei grandi in quanto il voto non viene richiesto in molte università che aggiornandosi con i tempi ritengono che altri metodi più efficaci possano verificare le competenze di uno studente. 

Domanda 6

Circa tre quarti dei maturandi giudica l’esame di maturità ormai inutile e superato, dal momento che quasi tutti gli studenti in questione sono indirizzati a facoltà che richiedono il superamento di un test d’ingresso, il quale valuta la loro preparazione senza tenere in considerazione il punteggio dell’Esame di Stato. Esiste comunque un 25,9% dei votanti che continua a ritenere questo esame necessario nella carriera  di uno studente e importante nonostante il numero chiuso delle università.

Domanda 7

Circa la metà degli studenti (il 47,1% per l’esattezza) ritiene che l’esame di maturità sia poco utile in vista della preparazione degli esami universitari. Questi ultimi infatti si concentrano principalmente su competenze trasversali, quali ad esempio la logica matematica, che non sono delle vere e proprie materie che possono essere insegnate in vista della maturità. Un esiguo 2% sostiene che sia invece funzionale per il sostenimento dei test di ammissione alle varie facoltà (il 30,6% ne decreta invece l’inutilità). Infine troviamo un 18,8 % con una risposta che rimane neutrale rispondendo con un vago “abbastanza” alla questione proposta. 

Domanda 8

 Si può notare come la maggior parte degli studenti dell’ultimo anno, precisamente il 97,6%, voglia mantenere una forma di maturità simile a quella dell’anno scorso, senza gli scritti e con i professori interni, in modo tale da potersi adattare alla situazione di quest’ultimo anno. Mentre invece il restante 2,4% ritiene che si debbano mantenere gli scritti per valorizzare il percorso didattico.

Domanda 9

Il 90,5% degli studenti ritiene che la formula dell’orale scelta per la maturità sia un buon compromesso considerando che il  percorso scolastico in didattica a distanza é durato un intero anno. Risulta evidente, dunque, che gli studenti temono di non avere una preparazione adeguata per sostenere gli scritti delle materie caratterizzanti l’indirizzo scelto.

Domanda 10

I ragazzi nel 90,6% dei casi non si sentono in alcun modo svantaggiati con la forma orale, mentre il 9,4% si. Quindi nella stragrande maggioranza dei casi la modalità d’esame non influisce sulla visione d’insieme dei cinque anni.

Domanda 11

La maggior parte degli studenti ritiene che una relazione sulle materie di indirizzo possa far fronte alla mancanza di uno scritto, mentre quasi il 39% non crede che questa nuova modalità sia sufficiente, ma la reputa comunque utile. Solamente il 4,7% degli studenti è contrario a questa formula dell’Esame di Stato, ritenendo che non basti ad avere una giusta valutazione.

Domanda 12

Il 67,1% dei maturandi pensano che questa formula di maturità sia da mantenere cercando comunque un equilibrio tra capacità scritte ed orali, quindi apparentemente il nuovo metodo sembra piuttosto efficace.

Domanda 13

Le percentuali sono piuttosto equilibrate: pare che la metà degli studenti preferisca affrontare una maturità attinente più alle proprie materie di indirizzo in modo da poterle approfondire maggiormente; al contrario, l’altra metà sembra privilegiare un esame che dia l’opportunità di discutere su un campo più ampio che comprenda diverse materie, senza per forza doversi concentrare su poche di queste.

Domanda 14

Il grafico propone la sezione dell’esame di stato che ogni allievo vorrebbe tralasciare: circa uno studente su due non apprezza la presentazione del PCTO; il 40% degli studenti viene suddiviso equamente tra chi abolirebbe l’analisi del testo di letteratura italiana e chi preferirebbe evitare un colloquio orale basato su collegamenti interdisciplinari partendo da uno spunto. Sembra invece essere stata apprezzata l’introduzione della relazione sulle materie caratterizzanti l’indirizzo scolastico dal momento che solamente il 11,8% ha mostrato perplessità nei confronti di essa.

Domanda 15

La relazione scritta riguardo le discipline caratterizzanti del proprio indirizzo di studio da presentare all’esame di maturità, è stata ritenuta un’iniziativa nettamente positiva da un 14,1% ma i tre quarti degli studenti hanno formulato un giudizio non negativo.

Domanda 16

L’analisi del testo d’italiano, su una scala da 1 a 5, è stata valutata positivamente dal 46% degli studenti, mentre il 20% di questi ha dato un voto negativo. Questa prova sembrerebbe non turbare troppo il 33% dei ragazzi che, invece, le hanno dato un punteggio neutro.

Domanda 17

Il 38,8 % degli allievi del quinto anno di quest’anno ritengono che il colloquio interdisciplinare, partendo da uno spunto dato, sia relativamente importante durante l’esame di maturità. Invece, si può notare come solo il 6,9 % dei maturandi ritiene che questo colloquio sia inutile alla fine del percorso scolastico.

Domanda 18

La relazione del Pcto è stata giudicata negativamente da quasi metà degli studenti con un punteggio compreso tra 1 e 2. E’ dunque la parte dell’Esame che piace di meno. Per l’altra metà invece il percorso del PCTO, se eseguito in maniera funzionale alla crescita personale, può essere un valore aggiunto all’esame di maturità. 

Domanda 19

Abbiamo chiesto agli studenti che cosa avrebbero voluto integrare o sostituire nell’Esame di Maturità. In molti hanno indicato come risposta il desiderio di approfondire l’ambito della logica in vista dei test di ingresso all’università. Inoltre, diversi suggerimenti erano relativi ad una maggiore attenzione alle competenze in ambito multimediale e nel problem solving. Infine, dalle risposte dei ragazzi é emersa la necessità di vedersi protagonisti del proprio esame; c’è chi vorrebbe una tesina che evidenziasse il percorso individuale e chi invece preferirebbe una maggiore attenzione  durante la discussione dell’esame circa il futuro percorso universitario. C’è comunque da ricordare, che, come ammettono i maturandi stessi, le indicazioni ministeriali lasciano spazio ad interpretazioni e dunque consentono ai ragazzi, per quanto possibile, di tenere le redini del proprio esame.

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