• giovedì , 28 Marzo 2024

Davide è diventato Golia?

          L’eterno conflitto tra Israele e Palestina

Già mille anni prima di Cristo, in un paese del Mediterraneo, compreso tra il mare e il deserto, si scontrarono il popolo d’Israele e i Filistei. I primi erano giunti nella terra di Canaan guidati da Abramo, i secondi erano probabilmente uno dei misteriosi popoli del mare, e quando si incontrarono fu chiaro che non ci sarebbe stata amicizia. Gli scontri furono molti e videro successi da una parte e dall’altra. E questa è storia.

Poi si entra nella leggenda: la Bibbia ci narra un fatto che è rimasto simbolico fino ai giorni nostri: il duello tra Davide e Golia, che ha dato vita a tante e famose opere d’arte. Come quasi tutti sanno il giovane pastore Davide chiese al suo re Saul di potersi misurare con l’enorme guerriero filisteo Golia, che da giorni lanciava una sfida per combattere contro un guerriero di Israele, ma senza che qualcuno avesse il coraggio di affrontarlo. Nessuno pensava che il ragazzino potesse uscire vivo dallo scontro e invece Davide riuscì a colpire Golia con una pietra scagliata dalla sua fionda e a tagliargli la testa: il piccolo aveva sconfitto il grande, l’umile aveva battuto il superbo, il giusto aveva trionfato sul prepotente!

Israele nella sua storia si è sempre sentito come il giovane eroe: un piccolo e giovane paese circondato da stati più grandi che ne volevano la scomparsa. Fin dall’inizio, quando i primi coloni cercarono di ritornare alla casa che avevano perduto con la diaspora di Adriano, la situazione nell’antica terra di Canaan (ormai Palestina) si dimostrò di difficile soluzione: gli Ebrei, dopo gli orrori dell’Olocausto cercavano una terra che fosse solo loro e rivendicavano quella stessa patria che gli era stata sottratta quasi 2000 anni prima; i Filistei che adesso si chiamano Palestinesi non volevano cedere a quelli che consideravano i propri territori; oltre a ciò una gestione internazionale poco accorta non ha aiutato a far sì che si potesse trovare una coabitazione pacifica.

Dal 1948 ad oggi si sono susseguiti scontri e tensioni che hanno interessato tutta l’area del Medio Oriente, perché gli Stati membri della Lega araba hanno sempre visto gli Israeliani come un nemico sia religioso sia politico e non hanno mai riconosciuto Israele come uno Stato, anzi più volte hanno tentato di invaderlo, ma con scarsi risultati, poiché Israele non solo non venne sconfitto, ma anzi si impossessò di tutta una serie di territori come Gaza, la Cisgiordania e il Sinai.

Palestine 2009. Israel’s Wall in Bethlehem, West Bank.

Israele, anche grazie all’aiuto degli Stati Uniti, si è trasformato in una nazione all’avanguardia in campo militare, tecnologico e scientifico ed è uno dei più importanti alleati di Washington e questo ha fatto sì che il piccolo Davide si sia trasformato in un gigante, soprattutto se si vogliono analizzare le due rivoluzioni palestinesi (1987 e 2000) note con il nome di Intifada, cioè la sollevazione delle popolazioni palestinesi per mettere fine alla presenza israeliana nei loro territori. In questi frangenti si è fatta sempre più rimarchevole la differenza tra un popolo ricco e militarmente ben equipaggiato e uno povero e ghettizzato che ha reagito (giustamente o ingiustamente) con le pietre, prima (Intifada delle pietre), o attraverso il terrorismo di gruppi come Hamas, dopo.

Nel maggio di quest’anno la tensione tra i due stati coesistenti è nuovamente precipitata, perché la polizia israeliana ha bloccato le strade verso Gerusalemme dove i musulmani avrebbero dovuto celebrare la festa del Destino. Questo ha provocato scontri violenti, dovuti anche alla volontà dei coloni israeliani di sfrattare più di 30 famiglie residenti nella città vecchia. Il tutto è degenerato in guerriglia, con bombardamenti reciproci, che hanno portato ad almeno 65 vittime palestinesi e 6 israeliane, di cui molti bambini.

Anche grazie alle forti pressioni internazionali, l’undicesimo giorno di quella che sarebbe potuta diventare una terza Intifada, Israele e Hamas hanno dichiarato un cessate il fuoco reciproco e simultaneo.

Chi è dunque Davide e chi Golia?

Ancora oggi è difficile se non impossibile definire chi sia il buono e chi sia il cattivo, ma ci restano negli occhi le immagini dei bambini uccisi dalle bombe o dai missili, perché alla fine a rimetterci sono sempre i più innocenti.

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