[box] Intervistiamo per voi i neo-rappresentanti d’istituto del classico, appena usciti vittoriosi da un aspro agone elettorale. Grecisti e disperati, costoro saranno i vostri tribuni[/box]
Si accendono le luci dello studio, il governo appena entrato in carica entra accolto con un’ovazione dagli spettatori in visibilio, mentre i presentatori li annunciano a gran voce al pubblico a casa.
Con fare sicuro siedono al tavolo in mezzo alla sala, e offerto il loro profilo migliore alle telecamere si preparano a rispondere alle domande del pubblico.
Si alzano timide alcune mani e si inizia:
Perché hai deciso di fare il rappresentante di istituto, sapevi a cosa andavi incontro e avevi mai fatto prima il rappresentante di classe?
Francesco Maccarone (1 classico A): “Sì, conoscevo abbastanza bene il ruolo di un rappresentante d’Istituto. Ho già una certa esperienza nel rapporto con i ragazzi perché sono al secondo anno come rappresentante di classe”.
Laura Tasca (3 classico A): “Io non avevo mai fatto la rappresentante prima e a dire la verità non ero proprio… come dire… attirata da lavoro e responsabilità in più. E questo esclude l’ipotesi della sete di potere. Però, nonostante sia per l’ultimo anno, ho deciso di propormi lo stesso prima come rappresentante di Classe e poi per quello d’Istituto. Volevo avere la possibilità di dire e fare qualcosa in più, per la classe e per me, cambiare qualcosa, farci sentire. E pensavo anche che con il mio carattere avrei potuto farcela.
Siete sei rappresentanti d’Istituto: quattro dello Scientifico e due del Classico, come vi organizzerete?
Francesco: “Stiamo lavorando, con gli altri rappresentanti, ad una lista per le comunicazioni ai vari rappresentanti di classe, che provvederanno ad informare in caso di bisogno i singoli ragazzi”.
Laura: “Organizzarci, effettivamente, non è la cosa più facile, sia per il tempo che per lo spazio. In questo ci aiutano anche i professori. Comunque la comunicazione tra noi dovrebbe essere un pò più serrata”.
Avete già fatto un incontro, come ti sei sentito/a?
Francesco: “Si è sciolto il primo Consiglio d’Istituto: sono comunque contento che si sia riuscito a parlare anche delle necessità degli studenti, a partire dalle attività extracurricolari, che sono un punto di forza di Valsalice e che vogliamo organizzare al meglio”.
Laura: “I Consigli d’Istituto saranno due in tutto l’anno. Io sono stata soprattutto a guardare, cercando di capire i vari punti e come funzionava e sono persino intervenuta (sguardo fiero per lei). La parte più difficile è stata spiegare ai ragazzi ciò di cui si è parlato. Spero di esserci riuscita. Per mantenere costante l’informazione sto pensando di proporre un’ iniziativa simile a quella degli altri rappresentanti”.
Hai già idee o progetti che ti piacerebbe realizzare come rappresentante d’ istituto? Se sì, quali?
Francesco: “Credo che in quanto rappresentante d’Istituto sia fondamentale riuscire a rendere gli studenti parte integrante della scuola e di tutto ciò che organizza. Quindi vorrei portare avanti le idee degli studenti, che mi sembrano più da coinvolgere”.
Laura: “Idee e progetti veri e propri non ne ho: non c’è stata una santa causa che mi ha fatto decidere di propormi. Ho solo la volontà di farmi sentire e di informarmi, insomma di essere aggiornata e poter far funzionare tutto nel miglior modo possibile”.
Qual è il vostro rapporto con i professori?
Francesco: “Penso di avere un buon rapporto con i docenti, come deve essere per tutti i ragazzi. I professori sono figure fondamentali nel processo educativo di ogni alunno e se un ragazzo non si sente a suo agio con un insegnante bisogna immediatamente parlare”.
Laura: “Beh, il prof. Cagnotto finge di spararmi e mi fa gli sgambetti, il prof. Fornero invece mi ha promesso una torta! Comunque a parte questo penso mi prendano tutti sul serio, almeno un pochettino!”.
Come ti senti rispetto a questa tua responsabilità?
Francesco: “Mi sento obbligato a ripagare la fiducia di chi mi ha voluto qui, partendo proprio dalle loro proposte e necessità, che sono da porre davanti a tutto”.
Laura: “Mi sento responsabile. In realtà per me è stato difficile propormi e difficile pensarci: non ero sicura di essere all’altezza di tutti gli aspetti che riguardano fare il rappresentante, non essendo molto diplomatica. Mi manca il sangue freddo e non sono ordinata o particolarmente puntuale. Per me sarà un ulteriore modo per crescere”.
Come ti definiresti?
Francesco: “Una persona con molta speranza nel futuro ma convinta che per renderlo migliore sia necessario essere pragmatici nel presente“.(Qualcuno si alza e grida: “Bravoooo!”)
Laura: “Nonostante la mia proverbiale mitezza e dolcezza, nonostante la mia naturale tranquillità e docilità, penso di essere in grado di gestire la situazione! Non siete d’accordo?”
Applausi scroscianti accompagnano i due leader che lasciano soddisfatti lo studio, sotto lo sguardo fiducioso del caldo popolo di Valsalice. Forza ragazzi!