Silenzio
Sei stato condannato, flagellato,
Da spregevoli cuori crocifisso,
dall’ombra lunga al cuore trafitto
perché da umana mente giudicato.
Deserto di voci è pϊombato
Davanti a quel cereo volto, fisso
In quell’oscuro sentiero, l’abisso.
Mite agnello per noi sacrificato
L’uomo rinasce e le bende depone,
non s’ode morte nel vuoto sepolcro,
ma come altare nuziale esso pare
a chi per primo vuole arrivare.
Nessuno vede quel risveglio sacro,
beato è che grida: “Resurrezione”.
B.Lee