• giovedì , 18 Aprile 2024

Musica senz'anima

La Musica nasce dal rapporto tra uomo e natura, dalla voglia di gridare contro una società troppo schematica o contro situazioni e circostanze impossibili; il termine “musica” deriva dal greco “Musa”, divinità ispiratrice, che entra nell’animo dell’uomo e crea un legame tra l’individuo e lo strumento musicale, crea qualcosa di magico, che si manifesta nelle  più varie melodie, le cui caratteristiche sono dettate dai pensieri e dalle emotività umane.

La musica, sinonimo quindi  di verità, è una delle più sensazionali ed espressive forme d’arte, che racchiude in sé secoli e secoli di storia,  soggetta ad una notevole evoluzione e progressione.  Ma veramente possiamo dire che la Musica che possiamo ascoltare oggi su ipod, internet, radio e su tutte le moderne piattaforme elettroniche sia stata frutto di un percorso sempre più prosperoso senza l’ombra di alcun declino evolutivo?

L’apice di questa espressione d’arte è stato molto probabilmente raggiunto nel Novecento, quando, grazie allo sviluppo tecnologico delle varie società che vedono la prospettiva di un commercio musicale attraverso nuovi apparecchi elettronici, come radio, giradischi e vinili, piuttosto che alla creazione di nuovi e splendidi strumenti musicali come chitarre elettriche, bassi elettrici, batterie e amplificatori, si vengono a formare i grandi generi musicali, come il pop, il jazz, il rock, il blues, il funky, il reggae e il metal, tutti generi che i svilupperanno nelle varie sottocategorie.

Grazie a questo grande sviluppo musicale, viste le prosperose prospettive economiche che quest’arte puo’ fornire, validi progressi iniziano a venir fuori, come la nascita del CD, il compact disc, che sostituisce definitivamente il vinile offrendo le tracce musicali in versione digitale, e il conseguente lettore CD. Ed ecco dunque che con l’avanzare dei decenni la musica assume sempre più una posizione ampia e fondamentale per il commercio e l’economia della comunità, permettendo dunque la nascita di ulteriori generi e di nuovi strumenti musicali improntati sulla tecnologia e sulla comodità, oltre alla creazione di siti e di raccolte musicali su internet dove poter scaricare a pagamento la musica senza la fatica di recarsi in un negozio.

Si tratta proprio dei generi elettronici, caratterizzati da un insieme di suoni scanditi da un ritmo, e dalla manipolazione di questi suoni attraverso gli appositi strumenti quali i CD player e i mixer. La musica percorre dunque un viaggio sempre più indirizzato alla facilità di esecuzione e al guadagno che si nasconde dietro la sua produzione. Un viaggio lungo il quale l’arte perde gran parte dei suoi valori. Se durante il Novecento la musica si manifesta, perdendo comunque grandi valori esplicitati nella musica barocca e in quella classica, come protesta contro  le grandi guerre e i regimi totalitari, piuttosto che per esaltare la profondità e l’eccentricità della vita o argomenti come l’abuso di droghe e sostanze stupefacenti, in particolare quelle psichedeliche, negli ultimi decenni anche questi ideali sono venuti meno, per lasciare spazio ad una musica ampiamente commerciale, che perde la sua indole di verità e di urlo contro il sistema e contro una vita insoddisfacente, improntata solamente su un ritmo veloce e su suoni artificiali, atta per esaltare le nuove generazioni in locali e discoteche, facile da comporre.

Così la musica perde i suoi connotati, perde quel suo misterioso e celato sapore, perde la difficoltà e la grande abilità che ci vuole per crearla, tutto questo per un mondo che non riconosce più i grandi valori e le grandi idealità che caratterizzano l’animo umano nella storia e che come unico e grande ideale ha la prosperità economica e la soddisfazione di popoli troppo ottusi per comprendere il significato di questa vitale espressione artistica. La musica è e dev’essere complicata, deve essere un insieme di passioni e non di semplici suoni, dev’essere fatica soprattutto, si deve sudare per fare musica, si deve studiare. La musica non puo’ essere affrontata da tutti, ma solo da chi veramente ha il bisogno e la necessità di esprimere il suo pensiero attraverso essa, perché ama questa libera espressione e perché senza non potrebbe esistere.

La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori” – Johann Sebastian Bach

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