• sabato , 20 Aprile 2024

Un incubo che deraglia

Nella parte nord-ovest della Spagna, veniamo a conoscenza del terribile disastro del deragliamento di un treno: tutti e otto i vagoni si sono staccato dalla ferrovia nei pressi della città di Santiago de Compostela.

Fino ad adesso, possiamo affermare che 80 persone sono morte durante l’impatto, mentre 143 sono rimaste ferite – alcune gravemente.

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Francisco Jose Garzón de Amo era alla guida quando il treno ha deragliato, finendo contro un muro di cemento. L’incidente é stato classificato come il più disastroso dal lontano 1944.

Secondo le registrazioni audio, il pilota avrebbe fatto uso del telefono cellulare durante la curva: infatti stave ricevendo le indicazioni su quale svolta prendere.

Il 52enne, ha almeno 30 anni di esperienza per ciò che concerne i treni, e la sua passione per l’alta velocità era già risaputa tra i colleghi: a quanto pare, infatti, recentemente avrebbe postato sul social network Facebook un’immagine del tachimetro che mostrava i 200 kilometri orari ai quali il suo treno stava andando.

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Recentemente è stato rilasciato dagli arresti a Santiago de Compostela, ma rimarrà sotto la supervisione della corte, e presto apparirà di fronte al giudice con l’accusa di omicidio.

Il suo passaporto è stato confiscato dal giudice e la sua patente di guida sospesa.

Mariano Rajoy, primo ministro, nella conferenza di mercoledì 23 luglio, ha porto le sue più sincere condoglianze alle famiglie di coloro che purtroppo sono deceduti nel terribile incidente, .

Il re Juan Carlos in persona e la moglie Sofia hanno recentemente fatto visita all’ospedale a Santiago de Compostela in cui sono ricoverati la maggior parte dei feriti per mandare un messaggio di solidarietà all’afflitta popolazione spagnola.

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Stephen Ward, uno degli sparuti fortunati sopravvissuti, afferma che al risveglio dopo il violento impatto, il mondo gli era parso come un incubo.

I forum su Internet brulicano di dibattiti riguardo a quanto il pilota abbia agito in modo vergognoso, e si scagliano contro la decisione della Corte di rilasciarlo dagli arresti.

 

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