• venerdì , 19 Aprile 2024

Pitturare la città

La questione del graffitismo è indubbiamente una tra le più moderne e più controverse.

Si tratta di una nuova forma di espressione artistica che nasce intorno alla fine degli anni ’60 a New York e prende poi il sopravvento con le proteste degli anni ’70 in America. La street art nasce con lo scopo di scuotere la coscienza comune con un linguaggio visivo ed immediato ed ha fin da subito una vastissima diffusione.

E’ proprio quest’ultimo aspetto, quello dell’immediatezza, ad avere permesso una rapida diffusione del fenomeno. Il graffitismo si presenta oggi come un fenomeno ancora attuale e decisamente complesso che continua a sollevare una serie di questioni ad esso legate. Quelle che gli street artists considerano vere e proprie opere d’arte vengono infatti spesso considerate come dei semplici atti vandalici  ad opera di teppisti che deturpano edifici e monumenti. Oggi però sono stata stabilite delle differenze ben definite tra ciò che si può considerare come vera arte e ciò che deve essere classificato soltanto come puro vandalismo.

I luoghi in cui i writers sempre più spesso compiono i loro murales non sono più soltanto i vagoni dei treni come un tempo ma l’oggetto delle loro creazioni sono ormai diventati edifici con un elevato valore storico ed artistico. Numerosissime metropoli in tutti il mondo si trovano di fronte al problema di queste bande di teppisti. Alcune città, anche italiane, hanno deciso di far fronte a questa problematica lasciando alcuni spazi urbani, come ad esempio edifici ormai inutilizzati, proprio alla creatività di questi artisti i quali possono esibire le loro creazioni in piena libertà e senza dover danneggiare spazi di valore.

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Bisogna indubbiamente tenere conto anche dell’aspetto sociale legato a al fenomeno dei graffiti; queste opere inizialmente venivano utilizzate, spesso dai giovani, come uno strumento per far sentire le proprio idee e per esprimere le proprie volontà che altrimenti sarebbero rimaste inascoltate. Gli street artists dunque creavano queste opere in giro per la città nella speranza di trasmettere messaggi innovativi e rivoluzionari e in questo modo smuovere nell’opinione comune un sentimento che avvicinasse la gente alle loro idealità. I murales degli anni ’70 e ’80 spesso infatti trattano di tematiche sociali e politiche di quegli anni

Oggi però la questione è ben differente; gli street artists moderni infatti spesso si limitano ha lasciare delle firme (tags), non compongono quindi più disegni che esprimono una situazione di disagio, una polemica, o una volontà comune. Si può quindi dire che sia totalmente cambiata la funzione di queste opere. Sempre più spesso queste vengono utilizzate dai giovani solamente per crearsi notorietà all’interno di un gruppo o ancora peggio per noia.

Per altri artisti di strada invece dipingere la strada è come dipingere la vita della gente, entrare nel privato di tutti: è l’arte che viene da te e non la devi cercare. Proprio quest’ultima categoria odierna di writers rispecchia quella dei remoti anni ’80: questi ragazzi infatti rappresentano scene di vita quotidiana, includendo ovviamente tutte le problematiche legate alla storia più recente.

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Una caratteristica fondamentale del graffitismo è quella di produrre un’arte stravagante, sovversiva per natura e realmente rivoluzionaria. Si tratta di un’arte non vendibile che si sottrae da qualsiasi legge del mercato e proprio per questo alquanto innovativa. Infatti le opere di questi artisti vengono realizzate genericamente su pareti urbane o su vagoni ferroviari.  In generale si può dire che ogni artista che pratica street art  lo fa per una motivazione precisa e personale. Può essere per protesta, per sovversione, per critica nei confronti di una determinata situazione sociale oppure più semplicemente come modo con il quale esprimere le proprie emozioni ed esperienze di vita.

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La street art  vanta indubbiamente un pubblico vastissimo, spesso più ampio di quello di una tradizionale galleria d’arte. Questo costituisce sicuramente un punto a favore dei writers i quali possono presentare le loro creazioni senza bisogno di alcun allestimento, di particolari costi o di pubblicità. Un’altra caratteristica tipica di questo tipo di arte infatti è quella di creare un dialogo diretto tra l’artista ed il pubblico il quale può osservare queste opere anche al di fuori degli ambienti tipici dell’arte, quali musei o gallerie, e spesso senza nemmeno volerlo.

I graffiti, in conclusione, non sono soltanto atti vandalici che deturpano beni comuni, bensì rappresentano un nuovo modo di fare arte, al passo coi tempi e con le esigenze di questa fase storica. E’ importante, infatti, favorire i cambiamenti e le innovazioni, queste costituiscono il motore delle nuove generazioni e creano fiducia ed interesse. Purché si tratti di arte davvero e non di una strisciata di spray insulsa e fuori luogo.

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