• venerdì , 19 Aprile 2024

Semplicemente voi

 

Ciao a tutti ed ecco a voi una nuova iniziativa promossa dal nostro giornale: il Salice si apre a tutti gli studenti del triennio. L’élite di intellettuali sempre sul pezzo concede anche ai comuni mortali di scrivere sul nostro amato sito www.liceovalsalice.it/ilsalice

Ironia a parte potrete da ora vedere pubblicati i vostri articoli di attualità nella sessione “Idee ed opinioni”; semplicemente se i vostri docenti di italiano riterranno i vostri elaborati scritti svolti in classe adatti al Salice ve lo comunicheranno e, con il vostro consenso ed il vostro aiuto, essi finiranno proprio qui, sotto il titolo di “SEMPLICEMENTE VOI”.

 

WE WANT YOU

Luca Martinatto Maritano, II classico B, firma con orgoglio il primo degli elaborati che vi proponiamo: speriamo che accogliate con entusiasmo questo nuovo progetto del Salice, cari lettori!

Stampanti 3D, salveranno la vita?

La stampa 3D è una tecnologia recentemente sviluppata che permette di stampare modelli tridimensionali di praticamente qualsiasi oggetto, sia questo un soprammobile, un gioiello, un’ automobile o, addirittura, un cuore.

Il processo di stampa è definito “produzione additiva” perché avviene sovrapponendo strati di uno stesso o di diversi materiali fino a comporre il modello prescelto, che avrà proprietà fisiche e meccaniche proprie, a seconda dell’ “inchiostro” utilizzato.

La prima idea nasce da Chuck Hull, nel 1986, con il nome di “prototipazione rapida” brevettato in seguito come “stereolitografia” ovvero stampa di oggetti in tre dimensioni. Il primo metodo prevedeva che un particolare polimero fotosensibile fosse modellato da un computer in condizioni di luce inattinica e fosse poi esposto alla luce perché si indurisse. Recentemente è stato sviluppato un metodo che sfrutta un sistema analogo al getto di inchiostro: il materiale (plastica, resina, polimeri particolari) viene spruzzato, attraverso dei fori, su una piastra, per dare forma, strato dopo strato, all’oggetto stabilito; ogni oggetto deve essere progettato in anticipo e riceve uno specifico codice, detto “sorgente”, che verrà utilizzato dalla stampante per riconoscere l’oggetto da produrre.

Al momento i prezzi sono accessibili solo da fabbriche e aziende, ma si stanno velocemente abbassando e presto saranno disponibili sul mercato modelli casalinghi di stampanti 3D in grado di riprodurre scarpe, vestiti e simili; sarà sufficiente avere il codice sorgente, la stampante e la cartuccia contenente l’ inchiostro.

La stampa 3D ha applicazioni anche nel campo medico; è infatti possibile creare protesi in modo veloce e relativamente più economico grazie alla precisione delle stampanti: la protesi viene progettata e stampata su misura del paziente, in materiali completamente compatibili col corpo umano, leggera e resistente in un tempo ridotto rispetto alle normali protesi industriali.

Il 9 febbraio 2012 al Mott’s Children’s Hospital in Michigan è avvenuta un’operazione su un bambino, di nome Kaiba Gionfriddo, avente un problema respiratorio a trachea e bronchi. Sarebbe stato impossibile ricostruire il bronco e la trachea danneggiati, ma, grazie a una protesi in policaprolattone stampata su misura, è stato possibile riparare le vie respiratorie del bambino.  Il policaprolattone è un polimero biodegradabile in tre anni, il tempo per permettere ai tessuti di ricostruirsi da soli; dopo tre settimane dall’intervento Kaiba ha incominciato a respirare autonomamente.

E la stampa 3D non si ferma alle protesi: grazie a un particolare “bio-inchiostro” costituito da cellule sarà possibile produrre organi, come cuori o reni, e tessuti come la pelle. In questo modo sarà possibile aumentare il numero di trapianti che ora non si potrebbero operare per mancanza di donatori e sarà possibile ricostruire la pelle laddove si sia ustionata.

OCCHIALI 3DLa stampa 3D si presenta in grado di rivoluzionare completamente il mercato attuale. In un editoriale di una rivista londinese, “The Economist”, si legge: “La stampa tridimensionale rende economico creare singoli oggetti tanto quanto crearne migliaia e quindi mina le economie di scala. Essa potrebbe avere sul mondo un impatto così profondo come lo ebbe l’avvento della fabbrica… Proprio come nessuno avrebbe potuto predire l’impatto del motore a vapore nel 1750, o della macchina da stampa nel 1450, o del transistor nel 1950, è impossibile prevedere l’impatto a lungo termine della stampa 3D. Ma la tecnologia sta arrivando, ed è probabile che sovverta ogni campo che tocchi”.

Un futuro che include la stampa 3D nelle nostre vite, nei mercati, nelle abitazioni e addirittura negli ospedali è ormai alle porte, si vedrà come e se si riuscirà a integrarla e a farne buon uso.

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