• venerdì , 29 Marzo 2024

Bene in vista

Tra qualche giorno si terrà il XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino. Quattro padiglioni, 51.000 mq di spazio espositivo, 27 sale convegni, 1.200 editori, oltre 300.000 visitatori in cinque giorni. Il Salone è la più grande manifestazione d’Italia dedicata all’editoria, alla lettura e alla cultura.

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Siamo andati negli uffici della Fondazione per il Salone ad incontrare il presidente Rolando Picchioni.

Presidente, da cos’è nata la sua passione per i libri? Lei legge molto?

Il mio primo libro è stato Biancaneve e i Sette Nani. Mi ricordo che era stato uno dei pochi regali di Natale che io e mia sorella avevamo ricevuto negli anni della guerra: lo costudivamo come oro e ogni sera lo leggevamo. Anche perché all’epoca avevamo solo “Il Corrierino dei Piccoli”, e lo si aspettava con tanta ansia ed emozione che noi piccoli correvamo incontro alla corriera.

Eh sì, leggo abbastanza. Devo dire però che con il tempo ho imparato a trovare la forza di fermarmi nella lettura di un libro, a non esserne schiavo insomma. Molte persone oggi leggono in fretta per scoprire come finisce la storia, perdendo spesso essa e il messaggio che vuole trasmettere. Si perde così il piacere della lettura”.

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Cos’è per lei il Salone?

E’ innanzitutto un’avventura che ogni anno si ripete e porta con sé il piacere di ricominciare e rinnovarsi su tutti i piani. E’ una sfida perché cerchiamo di accontentare i gusti degli Italiani principalmente, ma anche degli stranieri, in un unico spazio aperto a tutti. Ogni volta in un modo diverso e, se possibile, migliore della precedente”.

Quali sono i segreti del successo?

“Il più importante è offrire un prodotto per un pubblico eterogeneo che punti a catturare l’attenzione di tutti, e che vada al passo con la moda . Ad esempio, oggi un tema di grande interesse è la cucina: abbiamo ricreato lo spazio CookBook dove si esibiscono cuochi e l’editoria di settore può incontrare il suo pubblico.

Un altro segreto è invitare personaggi che fungono da “magnete”: infatti a seconda di chi inviti si presenta un certo pubblico”.

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Il Salone rappresenta un guadagno per Torino in questo periodo di crisi?

“Certo, Torino è molto fedele a questa manifestazione. Secondo un giornale di Milano, il Salone è l’unico in Italia a garantire migliaia di incontri in così poco tempo. Anche perché Torino è sempre stata una città di cultura che promuove la cultura, in contrapposizione ad altre grandi città dove invece si produce tanto, ma si propone poco”.

Puntate molto sulle nuove generazioni? Perché è bene che i giovani leggano ed imparino ad avere proprie idee e opinioni, un loro pensiero insomma?

Sì, credo sia un’ottima cosa, un dovere forse insegnare loro le buone educazioni, l’etica giusta. Inoltre abbiamo notato che c’è un abbondante afflusso di giovani (molti saltano scuola… ndr), che, da uno studio condotto nell’ultima edizione, mediamente spendono 13 euro di libri a testa”.

Cosa direbbe per incoraggiare chi legge poco o niente?

Cominciare a leggere, leggere veramente, con il cuore e la testa, e a ricercare dei messaggi in ciascun libro”.

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Al segretario del Salone Valentino Macri, invece, abbiamo chiesto da dove nasce l’idea di invitare la Santa Sede in questa edizione del Salone.

L’idea nasce da un’intuizione del presidente Picchioni che già da diverso tempo aveva il desiderio di avere la Santa Sede come Paese ospite al Salone. L’arrivo di essa era programmato per il 2015, ma con l’EXPO di Milano, il bicentenario della morte di Don Bosco e relative cerimonie commemorative, Torino Capitale Europea dello Sport, l’agenda del prossimo anno era già troppo fitta di eventi. Siamo fieri di poter ospitare la Santa Sede perché è la prima volta che partecipa a manifestazioni di questo genere. Avrà a disposizione uno spazio di 400 mq dove verrà riprodotta la cupola di San Pietro interamente realizzata con dei libri e con la pianta originale del Bramante. Inoltre all’interno verranno esposti numerosi testi antichi e manoscritti originali della Chiesa e non”.

A livello di organizzazione o di svolgimento ci sono delle novità?

La grande novità è il primo padiglione del Lingotto Fiere: adibito nelle passate edizioni a piccole realtà espositive e a laboratori musicali, quest’anno ospita l’ ”Officina. Editoria di Progetto”, ovvero tutto ciò che concorre alla creazione e alla diffusione dell’editoria in Italia. Con questo progetto il Salone vuole andare incontro alle piccole entità (editori, distributori, traduttori e personaggi che in un qualche modo hanno a che fare con il settore) che difficilmente riuscirebbero a proporsi in una kermesse di questo livello. Inoltre ci sarà il sostegno da parte di 30 universitari di Torino che collaboreranno come assistenti”.

“Ci sarà anche un incontro con le nuove tecnologie attraverso il Book to the Future: un’area all’interno del secondo padiglione dedicata a dispositivi tecnologici, alle Start-Up (le nuove realtà d’impresa), e agli incontri dedicati alle tecnologie innovative. Dopo il successo dell’anno scorso verrà riproposto con più enfasi il CookBook, come già citato dal presidente. Infine i ragazzi troveranno ampi spazi a loro dedicati nel 5^ padiglione, adibito a laboratori per ogni fasce di età e all’Arena BookStock”.

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Quali saranno gli ospiti più importanti di questa edizione del Salone?

Difficile fare un elenco perché sono centinaia e tutti di grande calibro. Ne cito solo alcuni, per gli altri vi invito a visitare il sito ufficiale del Salone: www.salonelibro.it. Fra i più importanti il Card. Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il quale terrà una Lectio Magistralis con Claudio Magris, illustre scrittore e professore universitario; il Card. Parolin, Segretario dello Stato Pontificio, che presenterà il nuovo libro di Papa Francesco; il Presidente del Consiglio Renzi, il ministro Franceschini, che inaugurerà la manifestazione; gli scrittori J. Lansdale, S. Latouche, L. Sepulveda; i musicisti F. De Gregori e P. Pelù; tra i comici ci sarà anche C. Bisio; per i più piccoli Geronimo Stilton; e tantissimi altri personaggi… Insomma c’è veramente di tutto!”

Salutandoci cordialmente, scopriamo che anche il presidente Picchioni, il segretario Macri e altri fra gli organizzatori hanno frequentato l’Istituto Valsalice.

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