• giovedì , 25 Aprile 2024

41UT0, il bullismo corre sui bite

Negli ultimi anni è capitato sempre più spesso, purtroppo, di episodi di bullismo tra giovani che sfociano in conseguenze tanto estreme quanto terribili. Questo aumento della violenza ha portato a rendersi conto di quanto stia diventando preoccupante il problema. Il Ministero dell’Istruzione ha ritenuto necessario intervenire attribuendo il 5 in condotta a chi si rende parte di questa condotta. Ma accanto al bullismo “tradizionale” è venuto a crearsi anche uno più moderno:il “cyber-bullismo”.

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Con questo neologismo creato appositamente vengono ad essere designati quegli atti di bullismo e molestia che vengono compiuti mediante i nuovi mezzi di comunicazione: cellulare, chat, forum, e-mail. Essere vittima di una violenza di tal tipo significa rimanere intrappolati in situazioni che possono far molta paura da cui spesso l’adolescente compie l’atto estremo per liberarsi: il suicidio.

Per questo motivo è molto importante la cautela quando, non solo noi giovani, ma un po’ tutti, “cyber-comunichiamo”. Ciononostante non bisogna isolarsi o smettere di utilizzare internet e telefono per comunicare e divertirci con i nostri amici. Per non rischiare di essere intrappolati in un episodio di cyber-bullismo basta seguire semplicemente qualche accorgimento, in primis il buon senso, quando siamo online. È inoltre necessario conoscere ciò che è lecito o meno fare quando comunichiamo attraverso le nuove tecnologie.

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Alcuni dei più frequenti e noti casi che rientrano nel cyber-bullismo sono l’invio di messaggi, via internet o cellulare, dal contenuto volgare, violento, offensivo o denigratorio. A volte si può trattare solamente di un banale scherzo di un amico, ma altre volte lo scherzo è troppo grave per essere risolto con una risata tra amici. Perciò se capita di ricevere questo tipo di messaggi, siano essi sms, e-mail o altro, bisogna assicurarsi anzitutto di non rispondere al bullo: infatti una risposta sarebbe per lui un incoraggiamento a continuare.

Qualora ci arrivino dei “messaggi indesiderati” o inviati da uno sconosciuto, se non lo si ritiene necessario non siamo obbligati a leggerli: se infatti l’informazione è davvero importante negli sms come nelle mail è sempre chiaro il mittente e l’oggetto, tuttavia è consigliabile, al posto di eliminarli segnalarli come “spam” e conservarli e poi parlare dell’accaduto con qualcuno. Bisogna segnalare problemi o dubbi in modo da poter essere aiutati da genitori, amici, insegnanti, o gli stessi proprietari del sito dove si è stati contattati dal bullo. Tutto questo è importante perché se vengono trovati comportamenti illeciti questi possono, e devono, essere comunicati alle autorità competenti oppure alla “Hotline” come “stop-it”, che sono organizzazioni che raccolgono le segnalazioni.

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Altre forme di questo crimine sono la pubblicazione di informazioni private appartenenti ad un’altra persona: bisogna prestare molta attenzione quando si inseriscono dati sensibili sulla rete: nome, cognome, indirizzo o numero telefonico. Oltre a questi tipi di dati sono da considerare con molta attenzione quelli in cui siamo ritratti: foto o video. Infatti sebbene con gran facilità sia possibile immetterli in rete con altrettanta facilità è possibile che vengano trovati da altri. Per spiegare questo basta immaginare la rete come un’enorme piazza affollata: anche se abbiamo di fronte solo un computer o un telefono su internet è possibile trovare milioni di persone non è prudente offrire le proprie informazioni agli sconosciuti di internet.

Per ovviare a questo basta utilizzare un nickname quando si crea un nuovo account e non prestare confidenza a questi “sconosciuti della rete”. Ovviamente non tutti sono dei “cyber-bulli”, bisogna tuttavia tenere presente che in internet è facile spacciarsi per qualcun altro, inventando età o caratteristiche fisiche: questo può essere fatto tanto con intenzioni illecite, quanto da chi semplicemente è timido e vorrebbe nascondersi in una sua realtà virtuale.

Bisogna infine ricordarsi che non è questo il modo per affrontare un problema: bisogna al contrario parlare a “quattrocchi” con le persone, il che può offrire momenti piacevoli ed inaspettati, quindi è meglio affrontare le proprie paure e timidezze.

 

 

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