In questi ultimi mesi si è stati spettatori del problema della mancanza della cultura nei Paesi più poveri del Mondo, di cui fa parte anche l’Afghanistan. La cosa che ci ha più colpiti è che la maggior parte della popolazione di questi Paesi non può studiare per una legislazione interna.
Ne sono l’esempio le donne dell’Afghanistan, alle quali purtroppo non è consentito lo studio poiché secondo la loro tradizione e religione sono solamente viste come “allevatrici di figli” e custodi della casa. Nonostante ciò, si sono registrati episodi che riportano una forma di ribellione a queste leggi così ferree: una giovane ragazza Afghana, una volta scoperta a studiare di nascosto, fu malmenata e picchiata dagli uomini del suo villaggio. A seguito di questo toccante episodio si sono cercati molteplici rimedi per favorire un’istruzione solida ai poveri ragazzi dell’Afghanistan.
Attualmente c’è stata una grande svolta con la nascita di una scuola di cantastorie, chiamata “The Quessa Academy”. “The Quessa Academy” è una scuola che nasce con lo scopo di istruire i ragazzi afghani attraverso la narrazione di vicende del loro passato. Anche se questa scuola di cantastorie può non essere definita veramente come tale, svolge la particolare funzione di insegnare a leggere e a scrivere, perché come dice la fondatrice di “The Quessa Academy”, Selene Biffi, in Afghanistan vi è un tasso di analfabestismo pari a quasi l’ottanta per cento della popolazione.
Selene Biffi, da come racconta anche nel suo libro, “La maestra di Kabul”, scritto con Carlo Arnese, dice che per lei è stato molto difficile riuscire in quello che pochi anni prima era solamente un sogno a cui ambire. Tuttavia con grande forza di volontà, nonostante leggi così ferreee vincolanti, è riuscita nel suo intento.
Attualmente la scuola di cantastorie sta crescendo e sta aumentando anche il numero di ragazzi che partecipano alle narrazioni di questi vecchi episodi, che saranno in grado di fornire loro competenze prima inesistenti. “The Quessa Academy” inoltre ha reso partecipi oltre alle donne anche i ragazzi delle famiglie più indigenti, che non si potevano permettere le opportunità dello studio.
A narrare le storie sono dei veri e propri insegnanti che vengono rispettati dei ragazzi. Selene Biffi, già a ventidue anni lanciò la start-up, fase iniziale per l’avvio di una nuova impresa, “Youth Action for Change”, che aveva lo scopo di offrire corsi online gratuiti a ragazzi di ben 130 Paesi.
Da come si può intuire dal suo libro “La maestra di Kabul” tutto nasce dalla realizzazione di quelli che si possono manifestare come grandi sogni davanti ai quali ci si sente piccoli. E così l’autrice è riuscita in quello che per lei era un grande sogno: la nascita di una scuola aperta agli analfabeti-Come leri stessa afferma: “Perché il racconto orale è un’arte che oltrepassa il tempo incontrando le nuove generazioni. E dona speranza…”