• sabato , 20 Aprile 2024

Ora basta

Sono queste le parole che segnano la fine di molti adolescenti italiani. Ragazzi deboli ed insicuri decidono di togliersi la vita, cercano la fuga da una realtà a loro crudele.

In Italia i casi di suicidio registrati sono in aumento ogni anno e sono la seconda causa di morte.  Le cause che portano un giovane a commettere un gesto così disperato sono diverse: una delle più evidenti è la famiglia, spesso troppo divisa al suo interno. I ragazzi risentono quindi molto spesso di una grave mancanza di affetto dovuta ad una separazione o anche solo al disinteresse dei genitori nei loro confronti. Le mancate attenzioni li portano a chiudersi, pensano di dover combattere le loro battaglie adolescenziali senza una figura di riferimento adulta al loro fianco.

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Un esempio è il caso di Rosita, ragazza di 14 anni che il 17 giugno a Forlì ha deciso di mettere fine alla sua vita lasciando un ultimo messaggio dove accusava i suoi genitori.

Altre cause sono l’abuso di sostanze che oramai hanno preso piede fin dai ragazzi più giovani e il duro periodo dell’adolescenza che porta con se’ le prime delusioni. I giovani non sono spesso in grado di affrontarle con maturità e quindi rimangono soffocati da esse, guardandole come muri troppo alti da valicare.

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È importante tener presente dell’era in cui viviamo. I social network sono diventati indispensabili per le nuove generazioni. Gli adolescenti si raccontano, scrivono delle loro aspirazioni, dei loro sogni e delle loro paure. Essi però possono diventare strumenti pericolosi, come nel caso di Aurora, 14 anni, che lo scorso aprile ha deciso di suicidarsi lanciandosi dal settimo piano del suo palazzo. Ragazzina insicura, insoddisfatta di sé stessa, cercava di tenere testa agli insulti che coetanei anonimi le rivolgevano su Ask.fm definendola come la “vergogna delle ragazze del 2000”, fino al momento in cui però ha deciso di arrendersi.

Un gesto però di tale gravità come il suicidio, non è completamente inatteso. Gli adolescenti che arrivano a quel punto di disperazione manifestano diversi disturbi come la mancanza di sonno e il digiuno. Inoltre sono soggetti a gravi crisi di rabbia e ad una chiusura immediata.

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L’adolescenza quindi è un periodo da non trattare con superficialità. Sono anni di confusione durante i quali i ragazzi possono sentirsi travolti e depressi. La depressione infatti non è solo una malattia che colpisce le persone adulte, ma anche i giovani, facilmente curabili, se ascoltati.

La mancanza di comunicazione porta a trattare i problemi adolescenziali con estrema superficialità: i ragazzi sono abbandonati a loro stessi nel momento in cui avrebbero più bisogno d’aiuto.

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