Da sempre l’uomo affamato di conoscenza ha cercato di prevedere il futuro in ogni modo: dal volo degli uccelli fino all’osservazione delle viscere degli animali.
Anche la previsione del tempo fu, sin dall’epoca babilonese, oggetto d’interesse soprattutto perché dalle condizioni meteorologiche dipendeva il raccolto e la riuscita o meno di una spedizione navale. La meteorologia fu poi considerata a parte di alcuni filosofi greci, in particolare Aristotele e Teofrasto, ma ovviamente ogni tentativo previsionale, non basandosi su basi scientifiche, non ebbe seguito.
Proprio per questo, come spesso accade intorno a fenomeni ancora inesplorati dalla scienza, sul tempo si sono diffuse credenze come “rosso di sera bel tempo si spera” oppure “nubi a pecorelle, pioggia a catinelle” che ancora oggi conosciamo.
Soltanto nel 1800, grazie all’invenzione del telegrafo, fu possibile trasmettere in tempo reale anche a distanza di chilometri i dati di temperatura, umidità e pressione e così prevedere approssimativamente lo spostamento di un fronte perturbato.
Proprio in questi giorni si celebra il 150enario dell’istituzione della prima stazione meteorologica del mondo, a Londra, affidata a Robert FiztRoy, considerato il pioniere della moderna meteorologia.
Noto come il comandante del “Beagle”, il brigantino che portò Darwin alle Galapagos, Robert, servendosi unicamente di barometri e telegrafo, riuscì ad emettere un bollettino meteo quotidiano per salvare vite umane: in caso di prevista tempesta ai marinai era vietato salpare.
Tuttavia, è ovvio, che le sue previsioni non fossero molto affidabili e FitzRoy fu presto oggetto di critiche e derisione, ciò nonostante poté scrivere una rubrica meteo sul Times.
Oggi le previsioni meteo, basate su rilevazioni e computi statistici complessi, hanno raggiunto un’elevata affidabilità entro le 72 ore, circa il 70-80 % di probabilità, nel medio termine circa il 50% e così in percentuale decrescente maggiore è la distanza temporale. Ciò è reso possibile soprattutto grazie all’aiuto dei computer impiegati per risolvere equazioni matematiche che descrivono i fenomeni presenti nell’atmosfera.
Tuttavia ancora oggi, nonostante la tecnologia, la previsione del tempo non riesce ad essere precisa al 100% (altrimenti non si chiamerebbe previsione) e talvolta gli studiosi appassionati come Robert vengono accusati di incompetenza.
Ma forse è proprio l’impossibilità dell’uomo di controllare l’evoluzione del tempo a rendere questa scienza straordinaria. Infatti essa, pur basandosi su dati scientifici, non raggiunge risultati certi date le notevoli variabili: è un po’come se 2+2 non facesse 3 o se H+2O non diventassero acqua.
Chissà se un giorno riusciremo a prevedere il tempo con certezza assoluta? In ogni caso già oggi le intuizioni di FitzRoy hanno avuto pieno compimento: la meteorologia è diventata una scienza estremante utile a molte attività umane – agricoltura, navigazione aerea e navale, protezione civile, turismo – e anche alla vita quotidiana.