• giovedì , 25 Aprile 2024

Occhio ai diritti di tutti

Un recente fatto di cronaca fornisce alcuni spunti di riflessione sulla difesa dei diritti degli animali e sull’opportunità di assicurare, nello stesso tempo, la tutela dell’incolumità degli esseri umani.

La mattina del 15 agosto, nei pressi di Pinzolo, un’orsa ha aggredito un cercatore di funghi che, ferito in modo non grave, è riuscito a chiamare i soccorsi ed è stato ricoverato in ospedale. Il cercatore di funghi mentre camminava nel bosco si è improvvisamente imbattuto in una femmina di orsa con due cuccioli ed ha cercato di nascondersi dietro un albero per osservare la cucciolata. L’orsa, però, percependolo come  pericolo,  lo ha aggredito, colpendolo ripetutamente.

Poiché l’esemplare era munito di radio-collare, le guardie forestali hanno potuto identificarlo: si tratta dell’orsa denominata “Daniza”, femmina di circa 18 anni che era stata introdotta in Trentino nel 2000.

yoghi

Nella seconda metà del secolo scorso l’orso bruno era in via di estinzione nel Parco dell’Adamello-Brenta: nel corso del 1999 per salvare il piccolo nucleo di orsi sopravvissuti l’Ente Parco con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato avvio al progetto “Life Ursus” finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di alcuni esemplari provenienti dalla Slovenia.

Da una stima recentemente pubblicata nel “Rapporto Orso 2012”, il numero degli esemplari nelle Alpi del Trentino ha ormai raggiunto il numero di 50, con un tasso di crescita che negli ultimi anni è risultato superiore al 15%.

Daniza

Questi dati mettono in evidenza la criticità della situazione. Se da un lato è comprensibile il tentativo di evitare l’estinzione dell’orso bruno sulle Alpi, dall’altro lato è necessario introdurre meccanismi di controllo affinché questa politica non comporti significativi danni all’economia locale ed un allontanamento degli essere umani da queste zone, peraltro incantevoli.

Come recentemente sottolineato dal famoso alpinista altoatesino Reinhold Messner, l’orso ha necessità di avere a disposizione ampi spazi che il territorio del Trentino non è più in grado di assicurare. Gli esemplari  presenti sono troppi e possono rappresentare un pericolo, vista la loro natura e le loro caratteristiche.

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La situazione rischia pertanto di diventare molto critica e ingestibile: se la maggior parte dell’opinione pubblica e dell’informazione è in questi giorni focalizzata sull’opportunità o meno di catturare l’orsa Daniza, in realtà il tema è molto più ampio e complesso. Il fatto stesso che, proprio negli ultimi giorni, la provincia di Trento abbia chiesto alle regioni italiane limitrofe (Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto) nonché agli stati confinanti (Austria e Svizzera) la disponibilità ad ospitare alcuni orsi, dimostra l’attualità del problema.

E’ chiaro che quando viene affrontato un tema relativo alla libertà individuale, immediatamente si devono valutare i riflessi sulla tutela degli altri soggetti. In questo caso è opportuno evitare l’estinzione dell’orso bruno, ma deve essere anche tutelata la libertà di tutti gli esseri umani che per vari motivi (escursioni, pic-nic, alpinismo, ricerca funghi, allevamento, pesca…) possono o devono percorrere i sentieri che attraversano i boschi del Trentino.

Recentemente si sono verificate parecchie incursioni di orsi che hanno prodotto danni ad allevatori e coltivatori della zona che, per questo motivo hanno protestato e chiesto risarcimenti.

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La situazione critica potrebbe essere risolta dalle Autorità rivedendo il progetto “Life Ursus” con iniziative finalizzate a mantenere la presenza degli orsi nelle Alpi introducendo meccanismi di monitoraggio sulla relativa crescita e destinando al loro sviluppo aree protette e circoscritte. In questo modo si eviterebbero spiacevoli incidenti, come quello inizialmente citato e impatti negativi sull’economia locale, salvaguardando, nello stesso tempo, la vita degli orsi nel loro habitat naturale.

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