Il 15 ottobre 2014, durante le prime due ore di lezione, ci è venuto a trovare Alfredo Bastia.
Ci ha raccontato che, pur essendo vissuto in una scuola salesiana, non è riuscito a sfruttare le opportunità che Dio gli aveva dato. Ha detto che ad un certo punto della sua vita era diventato un uomo che pensava solo a se stesso, al lavoro, al denaro. A cambiarlo furono alcune esperienze dopo le quali diventò un’altra persona, come rinato.
Forse anche le domande del Talmud: “Se non io chi? Se non ora quando?” lo hanno aiutato a capire e a dare a sé stesso e alla sua vita dei nuovi obiettivi più vicini alle persone bisognose.
Mi è rimasto molto impresso il suo modo di raccontare le sue esperienze, trascinante e travolgente: riesce a farti vivere le emozioni in prima persona!
Oggi Bastia si occupa di una ONLUS e di una casa-famiglia, a Torino, che ospita molti bambini che vengono da tristi esperienze di fuga dai loro paesi, di violenze e di ricatti.
L’incontro è durato circa due ore, volate via senza che ce ne accorgessimo: le storie di Gabriel, Rafaeli, Mazis e molti altri bambini ci hanno toccato, commosso ma sopratutto fatto pensare a quanto siamo fortunati. Ci hanno contagiato la forza di volontà, la tenacia, l’amore che Alfredo Bastia mette nel cercare di cambiare le cose.
Tutti, quando l’abbiamo salutato abbiamo pensato dentro di noi che ci aveva fatto un grande regalo, insegnarci che non è mai troppo tardi per restituire un po’ del benessere e della felicità che abbiamo ricevuto.
Non occorrono grandi gesti, anche piccole cose quotidiane possono cambiare il mondo.
Se non noi chi? Se non ora quando?
