Il penultimo reportage di Milena Gabanelli a Report, andato in onda qualche sera fa, denunciava il maltrattamento delle oche per ottenere più piumino da imbottitura.
La giornalista che ha realizzato il servizio, Sabrina Giannini, è andata in Ungheria dove hanno sede i più grandi allevamenti di oche da piuma. Gli allevatori, non avevano nessuna intenzione di farsi intervistare e la giornalista è riuscita a filmare quanto accadeva all’interno di un allevamento con una telecamera nascosta.
Anziché attendere l’epoca della muta, gli allevatori strappano il prezioso piumino ai poveri animali fino a quattro volte in un anno, provocando loro dolori immani, ferite e lacerazioni.
Gli addetti a questa orrenda pratica sono anche loro delle vittime: povera gente pagata pochissimo.
Il servizio prosegue dimostrando che fabbricare un piumino in Italia costa circa 20 euro in più a capo in confronto alla produzione dell’Est Europa.
Alcune grandi firme italiane, Moncler, Prada e altri, per un risparmio così modesto hanno preferito spostare la produzione, da un giorno all’altro dalle fabbriche italiane a quelle rumene. Molti artigiani italiani sono rimasti di colpo senza lavoro, alcuni sono falliti, altri stanno tentando di tenere in piedi le loro fabbriche.
I grandi della moda non contenti del già basso prezzo rumeno, hanno nuovamente spostato la produzione dalla Romania alla Transnistria, uno stato non riconosciuto fra la Russia e l’Europa dove produrre costa ancora meno.
Un piumino, come dimostra il servizio, costa a chi lo produce meno di 100 euro ed è venduto nei negozi di tutto il mondo come “Made in Italy” a cifre che arrivano sino ai 2000 euro, l’etichetta, però, tradisce i marchi italiani e rivela che i capi sono stati prodotti in Moldova.
A questo punto del reportage si capisce bene che gli “spennati” sono: prima gli artigiani italiani rimasti senza lavoro, poi quelli rumeni e fra non molto anche coloro che per due soldi producono in Transnistria. Anche chi desidera acquistare un piumino può capire che il ricavo dei marchi che producono all’estero è smisurato.
Perché tanta sete di denaro? È giusto guadagnare sulle piume delle oche e sulla pelle degli esseri umani?