• giovedì , 28 Marzo 2024

Sergio Mattarella, parola d'ordine speranza

Parole che parlano di fatti concreti, di problemi, di sogni e speranze, di gravi difficoltà. Parole che parlano di unità, di crescita, di futuro. Parole piene, distanti dai già troppe volte sentiti vuoti giri di parole su concetti astratti o lontani da un’attuazione immediata. Parole di un uomo che crede – o almeno sembra – in quello che dice. E se ci crede lui un po’ iniziamo a crederci anche noi. Sono le parole di Sergio Mattarella, il neoeletto Presidente della Repubblica italiana, che nel suo discorso racconta ai cittadini il suo ideale di politica,di Costituzione, del ruolo di Presidente della Repubblica.

“Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale” recita il primo comma dell’articolo 87 della Costituzione: quest’unità a dire di Mattarella è “l’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini“, e già da questo esordio possiamo comprendere la mentalità del nostro presidente, che quando guarda l’Italia non vede un paese ma vede persone.

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Persone però la cui unità è messa a dura prova dalla crisi, dannosa per i legami sociali, per il futuro, per l’economia, che alla giustizia risponde ingiustizia, all’equa distribuzione della ricchezza povertà, all’accoglienza dell’altro emarginazione e solitudine, al desiderio di sviluppo economico ansia per il futuro e disoccupazione. Ma in queste persone, in questa crisi Mattarella vede la possibilità di crescita, di riscatto, vede una nazione con tante potenzialità e poca speranza, ed è proprio di speranza che vuole parlare, perché “parlare di unità nazionale significa ridare al Paese un orizzonte di speranza.”

Per questo motivo insiste sulla necessità di confermare la Costituzione , di riforme istituzionali che rispondano all’esigenza di chi vuole e ha il diritto di esprimere i propri talenti come i giovani e le imprese, di nuove modalità di espressione e di cambiamento. Perché questo cambiamento avvenga risorsa fondamentale sono i giovani, che mettendo in discussione il passato possono dare origine al futuro.

Ma soprattutto conditio sine qua non perché la speranza torni a fiorire negli animi italiani è l’integrità delle istituzioni, perché la politica “non è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma è rappresentanza dell‘intero popolo italiano ed è al servizio del Paese”, elemento che ultimamente i nostri onorevoli tendono a dimenticare.

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E se il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione, Mattarella si impegna ad essere “un arbitro imparziale” che garantisce il rispetto della Costituzione vivendola in prima persona, perché solo grazie ad essa si assicurano il diritto all’istruzione, al lavoro, i diritti dei malati e dei disabili,si promuovono cultura e patrimonio culturale, si possono ottenere giustizia in tempi rapidi, difesa della donna e della famiglia, pluralismo d’informazione e, soprattutto, libertà e legalità.

Ma libertà e legalità non hanno vita facile in un paese dove “la corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile”, in un mondo dove il terrorismo internazionale basato sul fondamentalismo religioso costituisce una minaccia “ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza”, in una nazione dove la diffusione delle mafie è “allarmante”. L’esortazione a sostenere la magistratura nella lotta contro queste ultime è più intensa che mai sentita da un uomo che ha visto morire un fratello per mano della mafia e che per questo fratello è in politica ed oggi è più deciso che mai a fare giustizia, a combattere la corruzione, a far comprendere ai poltici che il vero volto dell Repubblica sono i volti degli Italiani.

QUIRINALE: SERGIO MATTARELLA

I volti dei bambini, dei giovani e degli anziani, i volti di chi ha perso molto, di chi dona molto e di chi non si arrende davanti all’ingistizia, i volti di donne e di uomini, di chi lotta per la libertà e per i diritti dell’uomo, i volti di chi ancora crede nella speranza e nel futuro. E tra questi mille volti uno oggi si distingue guardando all’Italia con fiducia: è il volto di Sergio Mattarella, un uomo che gli Italiani hanno chiamato a farsi rappresentante dell’unità, garante dei diritti, Capo dello Stato e- perché no- anche un po’ il padre che prende per mano il bimbo inciampato e caduto per aiutarlo a rialzarsi e diventare uomo.

clicca qui per vedere il video del discorso completo di Mattarella.

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