In questi giorni le sale cinematografiche proiettano il film La teoria del tutto: il primo film biografico di James Marsh che racconta la vita di uno dei fisici più importanti del mondo ovvero Stephen Hawking, conosciuto per i suoi studi sui buchi neri e sullo spazio.
All’età di 21 anni gli diagnosticano la rara malattia del motoneurone SLA che lo blocca su una sedia a rotelle. Un giorno durante una conferenza Hawking si sente male e gli devono praticare la tracheotomia che gli fa perdere l’uso della parola.
Secondo i medici Stephen sarebbe restato in vita solamente ancora due anni.
Nonostante la malattia Stephen riesce a comunicare con le altre persone e a scrivere un suo libro grazie ad un computer al quale è collegato un sensore che Hawking usa per scegliere le lettere e comporre le frasi.
La sua compagna di vita Jane, una studentessa di lettere, gli è sempre vicino e lo aiuta con il suo amore e con la sua grande fede in Dio.
Un film bellissimo che racconta della voglia di vivere, della forza, della tenacia, del coraggio e dell’Amore.
Hawking oggi ha 70 anni, la ricerca della “teoria del tutto” continua, nonostante tutto il desiderio del fisico di voler spiegare il mondo e la sua origine a modo suo, sostenuto da una convinzione che è diventata anche la sua frase preferita: Finché c’è speranza c’è vita.
123 minuti intensi di insegnamenti su come affrontare le piccole e grandi difficoltà che si incontrano nella vita senza mai perdere la voglia di lottare per quello in cui si crede.
Questo film ha ricevuto un buon numero di nomination agli Oscar:
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior attore protagonista a Eddie Redmayne
- Nomination Miglior attrice protagonista a Felicity Jones
- Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Anthony McCarten
- Nomination Miglior colonna sonora a Jóhann Jóhannsson
L’unico Academy Award che si è aggiudicato è stato quello al miglior attore protagonista.
