Martedì 15 novembre le prime sono andate, con Don Livio e Don Antonio, al ritiro spirituale.
Siamo arrivati verso le 8:30 alla prima scuola che Don Bosco costruì. La scuola ha una chiesa che ci è stata fatta osservare attentamente. Appena entrati, girando a destra, ci hanno fatto notare un bellissimo presepe che si muoveva, cambiava da notte a giorno e nel quale, di notte, si vedeva una stella cometa che attraversava tutta Gerusalemme; in seguito Don Mario ci ha parlato del fatto che adesso quella che una volta era la scuola ospita dei ragazzi che vanno al college e non vivono a Torino; mentre stavamo per uscire Don Mario ci ha detto che nella chiesa celebrano qualsiasi cerimonia, per esempio quando siamo usciti stavano celebrando un funerale.
Insieme agli accompagnatori siamo andati in un luogo sotto la chiesa dove abbiamo letto la Parabola del Buon Samaritano e dopo l’intervallo, della durata di mezz’ora, abbiamo letto la sensazione del Levita, del Samaritano e del povero ferito.
Finita la lettura siamo andati in chiesa dove ci siamo confessati da Don Mario, Don Livio e Don Antonio; dopo la confessione i sacerdoti ci hanno affidato delle preghiere da recitare davanti alla Madonna e alcuni ragazzi, compreso me, hanno donato dei soldi per le offerte alla chiesa. Dopo siamo andati a mangiare pranzo lì vicino.
Dopo pranzo abbiamo giocato a calcio per due ore e mezza. Quindi siamo andati a vedere da fuori la Sinagoga ebrea; in particolare abbiamo notato il candelabro a otto braccia; Don Livio ci ha raccontato la storia della sinagoga che era stata bombardata nel 1942.
Mentre tornavamo a scuola siamo passati davanti all’altro lato della scuola di Don Bosco e dopo quella tappa siamo arrivati a scuola verso le 16:15.
Questa uscita didattica e formativa è stata molto divertente, mi ritengo fortunato ad avervi preso parte e spero che questa impressione non sia stata solo mia.
Alessandro Del Mastro
