Beverly Hills si é vestita d’oro.Nella notte tra il il 10 e 11 gennaio la lussuosa cittá americana ha ospitato quest anno la 73esima edizione dei Golden Globe Awards, il celebre premio ambito dai piú affermati attori e registi, non solo del cinema, ma pure delle serie tv. Negli ultimi anni infatti l’interesse verso questo mondo é cresciuto in maniera notevole favorendo lo sviluppo del piccolo schermo. Così sono nati alcuni capolavori paragonabili alle piú rinomate pellicole. Quest’anno in particolare Mad Men, Mr Robot e Mozart in the jungle hanno stupito la Hollywood Foreign Press portando a casa 5 premi in totale. Per quanto riguarda il grande schermo hanno dominato The martian di Riddley Scott e The Revenant di Alejandro Gonzalez Iñarritu. Il premio alla carriera è andato a Denzel Washington che si è emozionato sul palcoscenico insieme alla famiglia. Globo d’oro anche per l’eterno Sylvester Stallone e per Jennifer Lawrence, al suo terzo Golden Globe su quattro nomination. Orgoglio italiano per Ennio Morricone, che ha vinto il premio come miglior colonna sonora per “The hateful Eight”, film diretto da Quentin Tarantino, che descrive il maestro italiano come “il mio compositore preferito, non solo per il cinema, ma al livello di Mozart, Beethoven, Schubert”.
Quentin Tarantino ritira il premio per Ennio Morricone (Reuters)
Se da un lato i premi per il grande schermo sono sembrati abbastanza telefonati, le serie televisive hanno regalato grandi sorprese. In primis Mr Robot che ha sbalordito vincendo il premio come miglior serie drammatica, superando Narcos, Game of Thrones ed Empire, che sembravano essere in vantaggio sugli altri. Poi Jon Hamm, protagonista della serie Mad Man, che ha conquistato la statuetta portandosi al di sopra dello stesso Rami Malek (mr. Robot), ma anche Bob Odenkirk (better call Saul) e Liev Schreiber nella serie Ray Donovan. Ha stupito anche Mozart in the jungle, una serie musicale entusiasmante che si è portata a casa ben due statuette sia come miglior serie commedia sia come miglior attore nella stessa categoria, superando l’acclamatissimo “Orange is the new black” oltre che un irriverente Aziz Ansari (Master of none) e uno straordinario Patrick Stewart (Blunt Talk). Premiata anche Lady Gaga, alla sua prima apparizione sugli schermi, come miglior attrice in una miniserie o film per la televisione.
L’irriverente locandina di mr. Robot, premiato come miglior serie drammatica
Il livello tecnico dimostrato nella competizione di quest anno é stato decisamente sopra la media. Ovviamente grande merito va dato a The Revenant, al suo cast e alla sua troupe: il film infatti é stato girato interamente utilizzando solamente luci naturali, sfruttando gli stupendi paesaggi invernali di Alaska e Canada, e andando incontro a difficoltá tecniche importanti come le temperature proibitive con picchi di -30 gradi. “Quando si tratta di budget elevato, le aspettative sono sempre altissime” – ha affermato Iñarritu al momento della premiazione – “ringrazio tuttavia il mio cast per avermi piú volte tirato fuori dai pasticci. Sappiamo che il dolore é temporaneo ma la bellezza di un film e di un premio come questo dura per sempre”. Su Di Caprio: ” Lavorare con lui é stata la migliore esperienza della mia vita”. Il film ha giá intascato 3 Globi d’oro e si ripromette di dare battaglia anche agli Oscar.
Il cast di Revenant dopo la vittoria come miglior film drammatico (Paul Drinkwater)
Ma il film del regista messicano non é l’unico lavoro degno di nota, soprattutto tra i film drammatici. Spiccano Carol di Toddy Haynes che racconta la storia d’amore tra due donne di diverso ceto sociale e Mad Max: fury road, che ha sorpreso tutti con la sua candidatura. Non bisogna dimenticarsi anche de “il caso Spotlight” che narra un tema caldo all’interno del mondo ecclesiastico come quello della pedofilia e “room” di Lenny Abrahamson, un film violento e inquietante che racconta la storia di una ragazza tenuta imprigionata in un bunker costruito dal padre (conosciuto come il caso Fritzl).
Non sono mancate poi le grandi interpretazioni. Piú delle trame, hanno colpito i giudici della Hollywood Foreign Press, le performance di alcuni attori come lo stesso Di Caprio impegnato nel ruolo di Hugh Glass, un cacciatore del Nord Dakota, che deve vendicare la morte del proprio figlio, in un mondo freddo violento e spietato. Altra interpretazione magistrale per Michael Fassbender nel ruolo di Steve Jobs nell’omonima pellicola che ha conquistato due altri premi. “Un ruolo” – ha spiegato lo stesso attore sul red carpet – “che mi ha cambiato nel profondo”: parole che fannoa intuire l’eccezionale studio compiuto. Fantastiche e assolutamente da vedere le interpretazioni di Bryan Cranston (famoso per il ruolo di protagonista nella serie Breaking Bad) candidato come miglior attore in una serie drammatica per il film “Trumbo”. Inoltre un ritrovato Steve Carell dopo un paio d’anni di non fantastiche interpretazioni, nel film “La grande scommessa” insieme a Christian Bale che definisce il collega rinato e tornato ai massimi livelli. Ha vinto anche Sylvester Stallone che dopo 34 anni è tornato a ricoprire il ruolo di Rocky, come allenatore del giovane figlio di Apollo Creed. Un po’ di perplessitá rimangono sulla vittoria di Matt Damon come miglior attore in un film commedia: sebbene la sua performance nel film “Sopravvisuto: the martian” non sia del tutto sbagliata, non é stata quella che ci si aspettava da un attore del suo calibro. Piú di lui avrebbero potuto essere premiati sicuramente lo stesso Carell o Mark Ruffalo per il film “Teneramente folle”.
Anche le donne si sono date battaglia. Ha vinto Brie Larson come miglior attrice in un film drammatico superando due fantastiche Cate Blanchett e Rooney Mara entrambe candidate per il film Carol. Immancabile Jennifer Lawrence che si è portata a casa il terzo Globo d’oro su 4 nominations, questa volta per la sua irreprensibile interpretazione in Joy di David O. Russel. Gloria anche per Kate Winslet come miglior attrice non protagonista in “Steve Jobs”.
Brie Larson, vincitrice del premio come miglior attrice protagonista in un film drammatico per “Room”
In conclusione la serata del Beverly Hilton hotel di Beverly Hills condotta da un mai invasivo e divertentissimo Riky Gervais, ha confermato molti grandi del cinema mondiale ma ha anche sorpreso molto, rivelando nuove promesse del grande e piccolo schermo che sicuramente saranno da tenere d’occhio anche in ottica Oscar.
Ecco nel dettaglio tutte le nomination e, in grassetto, i vincitori per ciascuna categoria.
▪ Revenant – Redivivo (The Revenant), regia di Alejandro González Iñárritu
▪ Carol, regia di Todd Haynes
▪ Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy
▪ Mad Max: Fury Road, regia di George Miller
▪ Room, regia di Lenny Abrahamson
Miglior film commedia o musicale
▪ Sopravvissuto – The Martian (The Martian), regia di Ridley Scott
▪ Un disastro di ragazza (Trainwreck), regia di Judd Apatow
▪ La grande scommessa (The Big Short), regia di Adam McKay
▪ Joy, regia di David O. Russell
▪ Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo (The Revenant)
▪ Todd Haynes – Carol
▪ Tom McCarthy – Il caso Spotlight (Spotlight)
▪ George Miller – Mad Max: Fury Road
▪ Ridley Scott – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Migliore attrice in un film drammatico
▪ Brie Larson – Room
▪ Cate Blanchett – Carol
▪ Rooney Mara – Carol
▪ Alicia Vikander – The Danish Girl
Miglior attore in un film drammatico
▪ Leonardo DiCaprio – Revenant – Redivivo (The Revenant)
▪ Bryan Cranston – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)
▪ Michael Fassbender – Steve Jobs
▪ Eddie Redmayne – The Danish Girl
▪ Will Smith – Zona d’ombra (Concussion)
Migliore attrice in un film commedia o musicale
▪ Jennifer Lawrence – Joy
▪ Melissa McCarthy – Spy
▪ Amy Schumer – Un disastro di ragazza (Trainwreck)
▪ Maggie Smith – The Lady in the Van
▪ Lily Tomlin – Grandma
Miglior attore in un film commedia o musicale
▪ Matt Damon – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
▪ Christian Bale – La grande scommessa (The Big Short)
▪ Steve Carell – La grande scommessa (The Big Short)
▪ Al Pacino – La canzone della vita – Danny Collins (Danny Collins)
▪ Mark Ruffalo – Teneramente folle (Infinitely Polar Bear)
Miglior film d’animazione
▪ Inside Out, regia di Pete Docter
▪ Anomalisa, regia di Charlie Kaufman
▪ Shaun, vita da pecora – Il film (Shaun the Sheep Movie), regia di Mark Burton
▪ Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts (The Peanuts Movie), regia di Steve Martino
▪ Il viaggio di Arlo (The Good Dinosaur), regia di Bob Peterson
▪ Il figlio di Saul (Salu fia), regia di László Nemes (Ungheria)
▪ El club, regia di Pablo Larraín (Cile)
▪ Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau testament), regia di Jaco Van Dormael (Belgio)
▪ Miekkailija, regia di Klaus Härö (Finlandia)
▪ Mustang, regia di Deniz Gamze Ergüven (Francia)
Migliore attrice non protagonista
▪ Jane Fonda – Youth – La giovinezza (Youth)
▪ Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
▪ Helen Mirren – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)
▪ Alicia Vikander – Ex Machina
Miglior attore non protagonista
▪ Sylvester Stallone – Creed – Nato per combattere (Creed)
▪ Idris Elba – Beasts of No Nation
▪ Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
▪ Emma Donaghue – Room
▪ Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)
▪ Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)
▪ Quentin Tarantino – The Hateful Eight
Migliore colonna sonora originale
▪ Ennio Morricone – The Hateful Eight
▪ Carter Burwell – Carol
▪ Alexandre Desplat – The Danish Girl
▪ Daniel Pemberton – Steve Jobs
▪ Ryūichi Sakamoto e Alva Noto – Revenant – Redivivo (The Revenant)
▪ Writing’s on the Wall (Sam Smith, Jimmy Napes) – Spectre
▪ Love Me Like You Do (Max Martin, Savan Kotecha, Ali Payami, Tove Nilsson, Ilya Salmanzadeh) – Cinquanta sfumature di grigio
▪ One Kind of Love (Brian Wilson, Scott Bennett) – Love & Mercy
▪ See You Again (Justin Franks, Andrew Cedar, Charlie Puth, Wiz Khalifa) – Fast & Furious 7
▪ Simple song #3 (David Lang) – Youth – La giovinezza (Youth)
PREMI PER LA TELEVISIONE
▪ Empire
▪ Narcos
▪ Il Trono di Spade (Game of Thrones)
Migliore attrice in una serie drammatica
▪ Viola Davis – Le regole del delitto perfetto (How to Get Away With Murder)
▪ Robin Wright – House of Cards – Gli intrighi del potere (House of Cards)
Miglior attore in una serie drammatica
▪ Rami Malek – Mr. Robot
▪ Wagner Moura – Narcos
▪ Bob Odenkirk – Better Call Saul
▪ Liev Schreiber – Ray Donovan
Miglior serie commedia o musicale
▪ Casual
▪ Veep – Vicepresidente incompetente (Veep)
Migliore attrice in una serie commedia o musicale
▪ Rachel Bloom – Crazy Ex-Girlfriend
▪ Jamie Lee Curtis – Scream Queens
▪ Julia Louis-Dreyfus – Veep – Vicepresidente incompetente (Veep)
▪ Gina Rodriguez – Jane the Virgin
▪ Lily Tomlin – Grace and Frankie
Miglior attore in una serie commedia o musicale
▪ Gael García Bernal – Mozart in the Jungle
▪ Aziz Ansari – Master of None
▪ Rob Lowe – The Grinder
▪ Patrick Stewart – Blunt Talk
▪ Jeffrey Tambor – Transparent
Miglior miniserie o film per la televisione
▪ American Horror Story: Hotel
▪ Fargo
Migliore attrice in una mini-serie o film per la televisione
▪ Lady Gaga – American Horror Story: Hotel
▪ Kirsten Dunst – Fargo
▪ Felicity Huffman – American Crime
▪ Queen Latifah – Bessie
Miglior attore in una mini-serie o film per la televisione
▪ Oscar Isaac – Show Me a Hero
▪ Idris Elba – Luther
▪ Patrick Wilson – Fargo
Migliore attrice non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione
▪ Uzo Aduba – Orange Is the New Black
▪ Joanne Froggatt – Downton Abbey
▪ Regina King – American Crime
Miglior attore non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione
▪ Christian Slater – Mr. Robot
▪ Alan Cumming – The Good Wife
GOLDEN GLOBE ALLA CARRIERA: Denzel Washington