Don Bosco non c’è più ma di lui restano la memoria e gli insegnamenti, mai come oggi attuali. I ragazzi del Triennio hanno potuto riviverli nelle parole di chi, nella vita odierna, continua a mantenere vive le idee del Santo di Castelnuovo. Il celebre motto salesiano “buoni cristiani, onesti cittadini” ha preso dunque vita tra i corridoi di Valsalice, durante le celebrazioni della festa di Don Bosco. La seconda puntata degli incontri organizzati dall’equipe educativa ha previsto una testimonianza della realizzazione nella vita di tutti i giorni dell’esempio del nostro Santo. Venerdì mattina, si sono alternati, nel portare il loro personale esempio di vita, Maurizio Baradello, suor Anna Bailo, don Moreno Filipetto e don Gianni Moriondo.
Anna Bailo
Giovane, vivace e schietta. Una ventata di aria fresca. Proprio ciò di cui Salesiani e F.M.A. di tutto il mondo hanno bisogno. Ex allieva del Classico di 7 anni fa, con coraggio e sicurezza, ha portato la sua testimonianza di Fede, maturata nei difficili anni dell’ adolescenza. Negli incontri con i ragazzi dei quarti e quinti anni, ha risposto alle loro domande e curiosità. Simpatica e coinvolgente, ha smentito luoghi comuni e fantasticherie su cosa voglia dire essere una suora nel ventunesimo secolo. Nella foto è la terza da destra.
Maurizio Baradello
Cooperatore salesiano e allo stesso tempo deputato alla Camera. Nel suo breve incontro con i ragazzi, li ha incitati a partecipare più attivamente alla politica italiana e ad andare all’origine delle notizie. Si è inoltre schierato dalla parte di una politica corretta, in cui non bisogna dar peso al numero di “amici su Facebook per diventare consigliere comunale. Ha concluso esortando i ragazzi ad appassionarsi di qualcosa per essere veri vincitori nella vita.
Don Moreno Filipetto
A Valsalice lo conoscono tutti. Sempre indaffarato, ma con l’immancabile allegria che lo contraddistingue. Ha parlato ai ragazzi ricordando loro che tutti non sono che “mendicanti” di parole buone. La comunicazione di cui lui si occupa cerca quindi di raccontare quante più “belle storie” possibile. Questo è il suo tentativo di diffondere la bontà, e quindi il messaggio del Vangelo, nel mondo dei mass media.
Don Gianni Moriondo
Due sono stati i temi trattati dal direttore, oramai da 24 anni, dell’oratorio di Valdocco. Primo è stata la difficoltà di integrazione a Torino di ragazzi extracomunitari, in particolar modo di rifugiati in cerca di una vita migliore. Come secondo punto invece, è stato esposto il problema della mancanza di mezzi per renderla possibile. L’incontro ha trovato una felice conclusione nello svolgimento di alcuni giochi di gruppo, proposti anche ai ragazzi del Valdocco.