Nell’ultimo periodo molte volte il trattato Schengen è stato argomento d interesse.
Con la Danimarca, sono già sei i Paesi che nell’Unione Europea hanno introdotto parzialmente o totalmente i controlli alle frontiere.
È temporanea la decisione di Copenaghen ma, se considerata insieme alle decisioni di Norvegia, Svezia, Austria, Danimarca e Francia, diventa il presagio di una terribile sventura.
La motivazione della Danimarca e degli altri Stati è la stessa: la sicurezza nazionale.
La soluzione? Arginare il flusso disorganizzato di migranti e la possibile intimidazione terroristica, controllando chi ha il diritto di restare e chi è da allontanare. Tutto questo sarebbe possibile con un accordo tra le capitali dell’UE, che purtroppo non c’è ancora stato.
L’alternativa è la confusione nazionale e il tracollo di Schengen, cioè la morte della libera circolazione, dovuta ad incertezze nella politica interna.
Ecco come Marco Zatterin de La Stampa ha trattato il problema: dal pericolo del tracollo di un equilibrio europeo ai problemi economici che naturalmente si scatenerebbero fino al punto di vista di Federica Mogherini, l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri.