La lettura non è solo un’attività piacevole o informativa ma un “massaggio” del cervello: infatti essa attiva diverse reti di neuroni a seconda del contenuto emotivo. Questo il risultato di un’indagine effettuata da ricercatori americani e canadesi che hanno sottoposto alcuni volontari ad una risonanza magnetica (che permette di osservare quali diverse parti del cervello si attivano svolgendo una determinata azione) durante la lettura di romanzi, biografie, riviste e libri di auto aiuto. Le conclusioni di questo esperimento sono state diverse e tutte molto interessanti.
Leggere fiction aumenta l’empatia: il lettore si immedesima completamente nel personaggio deducendo sentimenti e pensieri; come se vivesse un’altra vita. Questo processo però non funziona con la fiction di intrattenimento, dove i personaggi sono troppo prevedibili e coerenti, non dando spazio a processi empatici.
La poesia fa venire la “pelle d’oca”: ciò porta a far riferimento ad antichi circuiti nervosi emozionali; poichè l’evoluzione umana non ha avuto tempo di inventare uno specifico sistema neuronale legato alla parola e all’arte. Svelato il motivo per cui quando si leggono passaggi testuali spaventosi , meravigliosi o disgustosi si attivano reti di neuroni associate a paura, disgusto, ricompensa e piacere.