Emilio Schinetti, docente di matematica nel biennio scientifico, in seguito al nostro sondaggio; si è raccontato a noi attraverso il suo rapporto con la lettura.
Che rapporto ha con la lettura?
Un rapporto molto particolare, inificiato a suo tempo dai molti libri imposti in lettura dalla scuola. Un piacere che diventa un lavoro non è un piacere. Malgrado tutto ho comunque letto molti libri, soprattutto i più sottili, certamente quelli che mi piacevano davvero. Poi sono arrivati i figli e allora mi sono ricordato cosa diceva Albert Einstein: “ Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontatrgliene di più”… e ho letto loro tante favole.
Genere letterario preferito?
Letteratura religiosa, filosofica, matematica (deformazione professionale), qualche romanzo qualche giallo.
Autore di romanzi favoriti?
Giovannino Guareschi.
Il libro che rileggerebbe più volentieri?
Il gabbiano di Jonathan Livingston
Preferisce leggere libri cartacei o digitali? Perchè?
Cartacei senza dubbio. Non essendo un nativo digitale preferisco tenere in mano la carta piuttosto che farmi abbagliare da un mitragliatore di onde elettromagnetiche.
Come è cambiato il suo rapporto con la letteratura da quando era allievo ad ora che è professore?
Da “allievo-coercizzato” a “libero-fruitore”
Quanto tempo dedica alla lettura?
Poco, quello che mi lascia il mio impegno di padre, maestro e amico… non come santo però!
Ha mai pianto per un libro?
Sì, “Il cucchiaio d’argento”, quando tagliavo le cipolle.
In quale luogo legge?
Seduto alla scrivania o seduto sul divano. D’estate sul dondolo.
Ultimo libro letto?
Un romanzo giallo inedito di un mio caro amico: “La compagnia della Graziella”.