• venerdì , 29 Marzo 2024

Alla ricerca della libertà

Ricerca. Sempre. A qualunque costo. Ecco il tema su cui verte la conferenza “Leggere e studiare il mondo” al Salone del Libro, luogo ideale per parlare di questo argomento, attorniati da libri – le vere espressioni della ricerca umana. In un mondo in cui la realtà è prigioniera di un gioco di opinioni – come afferma il poeta Davide Rondoni – è sempre più difficile avere pareri personali e ragionare sul serio. Il potere ci controlla sempre di più, imponendoci il suo pensiero, dominandoci.

L’uomo di oggi si è spinto oltre qualsiasi confine, scalando vette che sembravano inarrivabili e scoprendo particolari inimmaginabili. Allo stesso tempo, però, nelle questioni della vita vera spesso non riesce a raggiungere delle certezze, ma si accontenta delle apparenze. “Secondo Eraclito la natura ama nascondersi”, dice Rondoni, spiegando che l’esteriorità delle cose è in realtà un invito, un’esortazione ad indagare più a fondo e a risvegliarci dall’ozio in cui viviamo. Questa ricerca, a cui noi tutti siamo chiamati in quanto uomini, è proprio lo studio; uno studio inteso non come un subire passivo di nozioni, ma come una partecipazione attiva.

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Il dibattito ha visto quindi l’intervento del professore di Analisi matematica al Politecnico di Torino Marco Codegone, che ha affermato l’importanza di uno studio che non sia ridotto soltanto ad alcuni settori della realtà, ma che spazi in direzioni diverse, poiché “Ogni cosa può essere guardata da mille punti di vista diversi”. Per questo il professore inizia spesso le sue lezioni con un po’ di musica, in modo tale da renderle più “interdisciplinari” e meno monotone.

Si è discusso poi di come possiamo tornare alla nostra natura di uomini: riscoprendo il nostro essere bambini e riacquisendo la nostra capacità di stupirci, aprendoci alla realtà che ci circonda. Compiremo così un percorso certo non facile, ma che porterà i suoi frutti: infatti “la conoscenza nasce dallo stupore”, a parere degli antichi. Soltanto prendendo esempio dai bambini potremo renderci conto che il mondo non lo facciamo noi, ma esso esiste indipendentemente da tutto e da tutti; in questo modo potremo liberarci dalla presunzione di essere onniscienti e riscoprire le nostre fragilità e i nostri limiti, così riduttivi ma allo stesso tempo così perfetti.

Infine i relatori hanno ragionato sulla differenza tra entusiasmo passione: due vocaboli spesso scambiati per sinonimi, eppure così diversi tra loro. Il primo è un fuoco effimero, passeggero, privo di solide basi; la seconda è la ferma convinzione di essere pronti a patire e soffrire per quel che si fa, senza riserve. Essa è necessaria affinché la ricerca sia attuata attraverso un buon metodo.

L’incontro si è concluso con l’augurio rivolto ad ognuno degli spettatori: scegliere una vita fatta di ricerca instancabile che ci rende più liberi dalle imposizioni, di un atteggiamento “bambinesco” che è in grado di andare in profondità, piuttosto che di una prigionia della ragione che non lascia respirare.

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