Conti alle 2 di notte, litigi su soluzioni di problemi, amici “per colpa” della matematica: niente meno che lo Stage di Bardonecchia.
Abbiamo vissuto tre giorni intensi, pieni di risate, intuizioni, di “Ah, ho capito”. Grandi sono state le soddisfazioni quando finalmente è arrivata la meritata vittoria, sia per i problemi serali (con Chiara, Virginia e Carolina), sia per le squadre (con molti di noi).
Più uniti di prima, più competenti, più forti che mai: siamo la squadra del Valsalice, dopotutto (Camilla, Silvia, Eugenio, Alessandro, Matilde, Emanuele, Michelangelo, Chiara, Carolina, Ester, Virginia, Elisa, Simone, Matilde, Arianna, Deborah, Emanuele, Mario, Edoardo, Gaia, Irene, Alessandra e Stefano).
Abbiamo gareggiato con e contro le altre scuole in sfide interclasse, prendendo coscienza di non essere sempre i migliori, di avere delle capacità e di saperle condividere. Un’opportunità, dunque, per conoscere gli aspetti più nascosti e più affascinanti della matematica: dallo studio dell’infinito alla crittografia, dal sistema binario alle geometrie non euclidee, dalle bolle di sapone ai poliedri.
Allo Stage c’è spazio per chi ha voglia di mettersi in gioco con numeri e teorie complesse, c’è spazio per chi crede nel lavoro di squadra, per chi non si arrende di fronte a quesiti apparentemente irrisolvibili. A Bardonecchia abbiamo capito che l’impossibile non esiste.