“Un atto di terrore e odio, la peggiore strage nella storia dell’America”. Sono queste le parole che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha usato per definire cosa è successo in Florida qualche giorno fa. Impossibile darsi pace di fronte ad una strage del genere. Ancora Obama: “I nostri cuori si sono spezzati oggi. Non ci faremo spaventare, colpiremo chi ci vuole attaccare”.
Orlando, Florida. 2 di notte. Una chiamata al 911 e poi un giuramento di fedeltà all’ISIS. Un uomo varca la soglia del Pulse, locale gay nel centro della città. E poi la strage. Paura, terrore, urla e sangue. Solo ed esclusivamente sangue. Sangue di persone completamente innocenti che, per l’ennesima volta, viene rivendicato dall’ISIS.
Omar Seddique Mateen.
È lui che, con animo impavido e con volto impassibile, freedda più di cinquanta persone. È lui che, pochi mesi fa, era stato ritenuto un probabile fautore della strage di san Bernardino. È lui che, dopo commenti provocatori con colleghi su possibili legami con i terroristi, venne interrogato due volte, ma l’Fbi chiuse il caso.
Una serata di allegria e di festa che nel giro di poche ore si trasforma in una tragedia. Un qualcosa di indelebile per le menti dei superstiti. Una strage che entrerà a far parte di quella lunga lista di attentati che hanno colpito l’America a partire dal 1 settembre del 2001.
Spari e solo spari. E poi il primo post pubblicato sulla pagina Facebook del locale: “Uscite e scappate”. Alcuni riescono a fuggire ma almeno un centinaio diventano nel giro di pochi minuti ostaggi del killer. Sdraiati a terra e testa rivolta al basso. Paura e terrore subentrano in una frazione di secondo al divertimento.
Implorazioni e preghiere ovunque. Messaggi alle proprie madri: “Ti voglio bene. Nel club stanno sparando.”.
“Sta arrivando”
“Sto per morire”.
“Ci ha preso, è qui con noi”.
E dall’altra parte del telefono solo disperazione.
Vani i tentavi da parte della moglie del killer di dissuadere il marito dal compiere l’attentato nel locale Pulse anche se sembra che la donna abbia pure accompagnato il marito a comprare il fucile semiautomatico AR-15 con il quale l’uomo ha compiuto la strage.
Nemmeno il padre lo assolve dicendo di fronte ai giornalisti: “Non lo perdono”. E anche l’ex moglie accusandolo dichiara che non era una persona stabile e che qualche volta la picchiava pure.
Papa Francesco dichiara che questa strage ha suscitato in tutti noi i sentimenti più profondi di esecrazione e di condanna, di dolore e di turbamento di fronte a questa nuova manifestazione di follia omicida e di odio insensato.
E Renzi che su Twitter scrive: “Solidarietà e commozione del governo italiano per l’atroce strage di Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani”.
E infine il presidente francese Hollande assicura il pieno sostegno della Francia e dei francesi alle autorità e al popolo americano in questa prova.