• venerdì , 26 Aprile 2024

CAVOUR e NIGRA RACCONTANO L’UNITA’ D’ITALIA

di Andrea Cassarino

nigra1Premessa

La storia d’Italia, come ce la raccontano i libri scolastici, tende a mettere in rilievo date e fatti principali senza approfondire troppo il vero ruolo dei protagonisti che le hanno vissute.

Certamente a tutti sono noti i nomi di Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, ma ne esistono molti altri che la storia ha completamente dimenticato ma che meritano di essere ricordati per il fondamentale ruolo da essi svolto.

È il caso di Costantino Nigra, il braccio destro di Cavour dal momento in cui fu eletto Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna nel 1852, sino alla sua morte avvenuta nel 1861. Successivamente ne proseguì l’impegno contribuendo al completamento del sogno di Cavour che voleva riunire in un unico Paese, l’Italia, i sette Stati in cui la nostra penisola era divisa all’inizio degli anni 1850.

Tra i due, nel periodo 1857-1861, nacque un epistolario straordinariamente dettagliato, che descrive, passo a passo, tutte le varie fasi dell’unificazione; un racconto completo ed interessantissimo dove si può notare un’unione intellettuale tra Cavour e Nigra e da cui emerge chiaramente il ruolo fondamentale che Nigra svolse per unire il Paese.

Questo intensissimo carteggio, cioè l’insieme delle lettere scritte da Nigra a Cavour o viceversa, fu raccolto a cura di una Commissione Regia costituita da celebri storici e pubblicato nel 1929 dall’Editore Zanichelli in 4 volumi, che raccolgono migliaia di lettere, prevalentemente in francese, la lingua del Regno di Sardegna dell’epoca. Un carteggio in cui possiamo reperire i segreti del processo di unificazione dell’Italia, dove si capisce realmente cosa successe in quei critici anni e come davvero nacque l’Italia.

 

Introduzione

È chiaro il giudizio di Cavour sul Nigra; «egli ha più talento di me, conosce perfettamente le mie intenzioni, e le sa eseguire come niun altro».

I documenti fanno capire a pieno le intenzioni dei due e le dinamiche che si erano create. Nel glorioso periodo che va dal Congresso di Parigi (1856) alla proclamazione di Roma capitale (1861), Nigra fu sempre o a fianco di Cavour o suo collaboratore.

Il dialogo epistolare fra loro si è interamente conservato: centinaia e centinaia di lettere da cui se ne potrà apprezzare l’inestimabile importanza storica e l’irresistibile fascino.

Gli accordi di Plombières (luglio 1858, incontro tra Cavour e Napoleone III) sono iniziati da Cavour, ma condotti a perfezione da Nigra, che arrivato il 31 agosto 1858 a Saint Cloud (residenza estiva di Napoleone III), così sconosciuto da esser quasi lasciato al di fuori delle trattative, perché non si poteva credere che quel giovanotto elegante e bello (Nigra aveva 27 anni)   fosse un negoziatore politico. Conquista di colpo l’animo di Napoleone III, da allora in poi il più fedele, il più ascoltato interprete degli interessi italiani.

Tutto l’intenso affetto di Napoleone III per il nostro paese e la sua benevolenza per Cavour è testimoniata nel loro epistolario.

cavourL’introverso Imperatore diventa con Nigra espansivo e colloquiale nel discutere le situazioni, concordare strategie, dare consigli, per essere utile alla causa italiana, e metter se stesso al riparo da obbiezioni dei ministri francesi, ostilità dell’opinione pubblica parigina… e dell’Imperatrice Eugenia!

Gli scritti di Nigra, redatti con vera improvvisazione giornalistica, sono del più alto interesse drammatico e allo stesso tempo squisita opera letteraria: tanto da non far rimpiangere la perdita delle sue Memorie (documenti scomparsi alla morte del Nigra), perché queste, scritte sul tramonto della vita, non avrebbero mai saputo raggiungere la vivacità, la freschezza, la sincerità delle impressioni immediate. Gli Archivi del Ministero Esteri, coi rapporti dettati da Nigra sino all’ultimo della sua carriera diplomatica, compenseranno a pieno la mancanza  dei suoi Ricordi.

Il solo Carteggio riempirà parecchie carte che Nigra ordinò ed elencò in una serie speciale di grandi raccoglitori.

Ad esempio, nel plico su Plombières, approntato da lui, noi abbiamo sia le lettere dell’Imperatore e di Re Vittorio sia tutti gli infiniti biglietti del Principe Girolamo Napoleone, di Alessandro Bixio, del dottor Conneau, che erano al corrente delle trattative e le assecondavano. Questi documenti trovano via via naturale posto nel Carteggio e ricostruiscono l’ambiente del Secondo Impero francese, tra il 1855 e il 1861, in relazione al Piemonte e all’Italia.

Grazie alle lettere di Nigra seguiamo giorno per giorno, ora per ora, tutto lo svolgimento del pensiero politico di Cavour, che il meraviglioso collaboratore sa rendere più luminoso. Quella fusione d’animi, quella illimitata fiducia non fu turbata mai, tranne forse sul finire, quando il sovraccarico di lavoro rendeva irritabile Cavour, ed egli pensò che Nigra, sopraffatto a sua volta dai tanti problemi della provincia annessa di Napoli, non avesse più per il Maestro l’antico rispetto ma agisse di testa sua. Ne provò Cavour un dolore molto toccante, che si trova espresso in parole commoventi, in una lettera al Principe di Carignano:

«Malgrado i suoi torti nei miei confronti, non cesso di stimare il Nigra e di amarlo come un figlio. La presunzione in un giovane uomo di gran talento è un difetto per il quale mi sento disposto ad una grande infulgenza».

Ma quell’ombra scomparve subito, e si conoscono le parole dirette a Nigra da Cavour nel 1858:

«Con un interprete così dei miei pensieri Io non ho timori. Soccomberò può darsi del compito così difficile che mi sono imposto, ma sarà sicuramente senza disonore, senza rammarico, con la coscienza che Lei ed Io avremo fatto quanto era umanamente possibile fare per l’avvenire del nostro Paese. Non le dò ulteriori istruzioni giacché a quest’ora Ella sa condurre la barca al pari per non dire meglio di me».

Questa pubblicazione è una “fonte” di prim’ordine per la storia del Risorgimento.

nigra2Si è detto che il Carteggio Cavour-Nigra consta di quattro volumi: Plombiéres, La Guerra del 1859, La cessione di Nizza e della Savoia, La Liberazione del mezzogiorno.

La questione meridionale fu una delle massime preoccupazioni degli ultimi mesi di vita di Cavour, nei quali non si stancava di richiedere sicure informazioni e consigli da spiccate personalità di quelle Regioni o dal suo fidato emissario, Nigra.

La lotta senza tregua con Mazzini, gli attriti inevitabili col Re e con Garibaldi; tutti gli episodi culminanti dal 1856 al 1861 possono essere ricostituiti con una serie strabiliante di documenti affidabili, di memorie dettate da testimoni o da attori di primo ordine.

Impostata su queste linee fondamentali, l’opera della Commissione ha saputo dare i più  inattesi risultati con l’applauso non del solo e piccolo gruppo di specialisti, ma di tutto il pubblico intellettuale d’Italia ed Europa.

Nelle prossime puntate parlerò dei quattro volumi di questo Carteggio aggiungendo alle dovute notizie storiche i testi delle lettere più significative che ci potranno calare nei momenti cruciali di un processo fondamentale per comprendere come si è fatta l’Italia.

 

Alla pagina successiva è riportata,come esempio, una lettera di Cavour a Nigra

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