“Olivetti. Una storia breve” è il titolo del nuovo libro dello storico Giuseppe Silmo presentato al Salone internazionale del libro di Torino il 19 maggio, che uscirà a settembre. Dal titolo traspare già l’argomento trattato dall’autore: la storia, le curiosità, i successi, ma anche alcuni fallimenti della storica impresa che ha portato alla luce nel mondo la qualità e la tecnologia dei suoi prodotti: l’Olivetti d’Ivrea.
Il pubblico è costituito interamente da ex dipedenti dell’azienda piemontese. Nella prima parte del conferenza l’attrice Laura Curino legge alcuni passi del libro. Si tratta di episodi curiosi e anche umoristici, che divertono e allo stesso tempo commuovono il pubblico della sala. Dopodiché prende la parola Gianfranco Ferlito, ex impiegato Olivetti, che racconta alcuni fatti curiosi e non molto noti che l’impresa ha compiuto durante la sua esistenza e la sua efficiente organizzazione che l’ha resa la potenza unica nel suo genere dello scorso secolo e concludendo afferma: “Esistono i problemi, ma si è dimostrato che quando le persone sono unite e convinte, si trova sempre la formula vincente”.
Nella penultima parte si esprime finalmente l’autore Silmo, che propone un breve riassunto della sua opera, accompagnato da alcune sue impressioni personali, come quella in cui afferma che l’Olivetti in realtà non è scomparsa, ma ci insegna ogni giorno come affrontare la vita e i problemi che si incontrano con la sua lunga storia di successi e difficoltà.
A concludere la conferenza una lettera, inviata da un ex dipendente che ora vive in Sicilia e gestisce una sua azienda di elettronica, che ricorda i pregi dell’Olivetti, “una seconda casa per migliaia di operai“, che ha valorizzato e aiutato i suoi dipendenti riducendo le ore di lavoro e concedendo riposo per malattia o maternità. La conferenza si scioglie infine con una frase: “Diamo fiducia ai giovani: Camillo Olivetti ha costruito un impero con soli 2000 operai”.
