• giovedì , 28 Marzo 2024

Prima e dopo i Beatles

Paolo Giordano è una grande personalità nel mondo della musica italiana ed è impossibile non cogliere la sua passione che traspare  dalle parole scritte nel suo libro “Vasco, Fabrizio e i Beatles spiegati a mio figlio” o da quelle pronunciate nell’incontro con Marcello Giannotti al Salone del libro.

In “Vasco, Fabrizio e i Beatles spiegati a mio figlio” emerge il bisogno di una condivisione di valori tra la nuova e la vecchia generazione di appassionati di musica. Giordano ha detto di aver sentito il bisogno di scrivere quando suo figlio gli ha chiesto che cosa fosse un album. Lui allora, ha condiviso i ricordi di quando risparmiava qualche soldo per andare a comprare le nuove uscite dei suoi artisti preferiti, leggere i ringraziamenti al fondo del booklet e fare gossip sui membri del gruppo. Tutte cose che adesso non si possono più fare con la stessa  intensità emotiva. Infatti sono diventate famose le playlist di Spotify e i CD, i vinili e le cassette sono diventati elementi superflui (se non per chi preferisce continuare a vivere secondo le tradizioni).

Inoltre ha evidenziato come chi ha avuto la possibilità di vivere nella stessa epoca in cui i Rolling Stones erano un gruppo emergente, adesso possa vedere gran parte degli idoli continuare ad esibirsi anche in età avanzata. E questo è anche dovuto alla mancanza di musicisti giovani che mettano passione, che trasmettano messaggi e che lascino un clima di mistero e distanza riguardo la loro vita privata così da ricreare il mito delle rockstar.

Giordano ha insistito molto sulla quantità assurda di brani che le star di oggi devono “sfornare” perché i fan non si dimentichino di loro. Sembra che ultimamente l’aspetto e la simpatia di un artista abbiano acquisito più valore degli argomenti delle canzoni o del talento. “Mancano le canzoni che parlano di politica, perché nella gioventù manca interesse  per ciò che sta accadendo nel loro paese, nel mondo” e così ha preso come esempio “La Guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè, la canzone che, per eccellenza, riesce a far immedesimare l’ascoltatore nel giovane soldato che sta per sparare ad un suo avversario, cercando di non fargli troppo male perché lo compatisce. La scena descritta è incredibilmente drammatica e cruda, soprattutto considerando il periodo in cui è stato composto il brano (un periodo in cui un evento simile era un problema più comprensibile e non lontano come potrebbe apparire adesso). Questo è ciò che il giornalista intende per musica che serve  come  mezzo di comunicazione.

Per concludere, alla domanda “Rolling Stones o Beatles?” Giordano ha risposto che nonostante lui preferisca la musica dei colossi del rock, i Beatles sono coloro che hanno completamente rivoluzionato l’industria della musica e che non si presenteranno più artisti come loro.

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