• venerdì , 26 Aprile 2024

Acqua, questa sconosciuta

di Rebecca Molle

L’Italia è un paese poco unito ma ciò che contribuisce a farci sentire Italiani, oltre al calcio, sono proprio le emergenze.  Quest’anno tutta l’Italia dal nord al sud, senza distinzioni tra settentrione e meridione,  si trova nella morsa della siccità. La nostra Penisola ha dovuto affrontare temperature eccessivamente elevate accompagnate da scarse precipitazioni con la conseguenza di ritrovarsi in una situazione di emergenza idrica non solo per quanto riguarda l’agricoltura e la vegetazione ma anche e soprattutto la vita quotidiana.  Ancora una volta però, dobbiamo ammettere che sono gli esseri umani ad interferire negativamente e peggiorare la situazione. A tale riguardo dobbiamo riconoscere infatti anche un consumo irrazionale dell’acqua da parte dei cittadini: non mancano infatti esperti che, attraverso i media, cercano di educare le masse a un uso più contenuto e consono dell’acqua.

Uno dei problemi maggiori è  la rete idrica della Penisola, un vero e proprio colabrodo. Oltre il 40% dell’acqua che trasporta (40 litri ogni 100) va perso.

Il 2017  sarà ricordato in Italia come l’anno dalle temperature da record e della siccità  che ha colpito tutta la penisola, a cominciare dall’autunno del 2016.  Due terzi del territorio  e dei campi coltivati sono a secco , la carenza delle precipitazioni anche nei mesi invernali e primaverili  hanno condizionato negativamente  lo sviluppo delle colture e degli allevamenti. Quello che stiamo vivendo è infatti il secondo periodo primavera-estate più caldo dall’Ottocento.

Per far fronte e magari cercare di risolvere questo problema sarebbero necessari tra i 5 e i 10 miliardi di euro e un arco temporale di un decennio. Soluzioni proposte anche a livello governativo vengono fatte su due fronti: da una parte la realizzazione di nuovi invasi, dall’altra il recupero dell’efficienza della rete idrica . Poiché come  ha anche dichiarato il ministro dell’ambiente Galletti: “Non è concepibile, in tempi di siccità, perdere il 40% dell’acqua per tubazioni colabrodo. Com’è impensabile che in Italia riusciamo a captare solo 11% di trecento metri cubi di acqua che piovono ogni anno: sono sprechi inaccettabili.”

Un’altra soluzione potrebbe essere anche il riuso di acque reflue e piovane. Anche se ad esempio il lago di Garda, il fiume Po e altri bacini sono sotto  i livelli idrometrici. In queste ultime settimane si è parlato molto del Lago di Bracciano, dal quale l’azienda distributrice per la città di Roma sta attingendo in modo anomalo acqua per sopperire alla necessità della città stessa.

Alla siccità si aggiungono anche i danni degli incendi sparsi in tutte le regioni. Questi non solo danneggiano l’ambiente bruciando alberi e interi boschi ma provocano anche una riduzione delle acque dovendo i vigili del fuoco attingere da bacini idrici più vicini o comodi per procedere allo spegnimento degli incendi.

C’è inoltre da dire che, a proposito di questa siccità che oltretutto non riguarda solo l’Italia, gli esperti sono preoccupati anche per le centrali idroelettriche che producono energia: questo ci fa capire che potremmo essere in un futuro prossimo persino senza energia elettrica.

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