Le foglie cadono, il sole illumina i colori quasi innaturali degli alberi e un leggero vento crea un dolce fruscio autunnale. In poche parole, una giornata perfetta da passare in compagnia: la festa dei primini.
Dopo la solita passeggiata giù per la collina torinese, con musica a tutto volume, approdano nel cortile di Valsalice i ragazzi del primo anno, con tanto di camicie a quadretti e cappelli di paglia, stile “don Bosco”.
Ancora fra timori e timidezze, i primini si riuniscono per iniziare a divertirsi insieme. Il vastissimo repertorio di passatempi dei ragazzi di Don Bosco offre giochi piacevoli nella loro semplicità, che rievocano ancora i fanciulli che trovavano la felicità nel niente.
In mezzo a corse con i sacchi e partite a pallone abbiamo scovato i motivi per venire a Valsalice. Dalla vicinanza con la casa alla scelta di un ambiente sereno dove crescere e imparare a vivere, come dice Don Bosco, da bravi cristiani e onesti cittadini. Le aspettative sono tante: da una buona istruzione a giornate come queste, dove si impara a condividere e a stare insieme. Diverse sono quelle di alcuni ragazzi, che si aspettano materie a settembre (ridono, ndr).
In effetti questi primi giorni per alcuni stanno risultando non poco impegnativi, mentre altri non conoscono ancora difficoltà. Sicuramente un pomeriggio come questo aiuta a staccare un attimo la testa dai libri e a iniziare con il piede giusto l’anno scolastico.
Finita la giornata, che si è rivelata essere molto più di un incontro con compagni e professori, nessun primino torna a casa deluso, ma tutti esausti.
Il messaggio di Don Bosco è arrivato.
Benvenuti primini!