BTS, tre semplici lettere che si stanno imponendo sempre di più sulla scena musicale mondiale. Ultimamente i Bangtan Sonyeondan (in coreano, “Boy scout a prova di proiettile”) si trovano ovunque sul web, da Twitter a Facebook tra meme, hashtag e video; a maggio sono stati ai Billboard Music Awards e a novembre hanno infuocato il palco degli American Music Awards con i loro passi di danza e le loro voci, davanti a una platea basita di star del calibro di Ansel Elgort, The Chainsmokers, Shawn Mendes e Camila Cabello. Sembra siano sul tetto del mondo.
Ma la loro storia inizia in condizioni molto diverse. Cinque anni fa erano sette semplici ragazzini coreani che condividevano un sogno: fare musica, ballare, cantare o rappare. Sono arrivati nel nucleo dell’entertainment asiatico, Seoul, con poche possibilità: l’industria del K-pop, ovvero “pop coreano”, è molto dura. I sette sono stati riuniti sotto un’etichetta di intrattenimento poco nota, la Big Hit Entertainment, che però ha permesso che debuttassero e, contro ogni aspettativa, crescessero in questi anni, fino a concretizzare il loro sogno.

In senso orario dall’alto: Jungkook, V, RM, Jin, J-Hope, Suga e Jimin
Nel 2015, con l’album The Most Beautiful Moment in Life, Part 1, sono arrivati i primi premi e le prime critiche, che hanno visto i BTS e i loro fan, ARMYs, passare un difficile periodo, tra accuse di plagio infondate e odio verso il loro lavoro e loro stessi. Nonostante questo, non si sono scoraggiati e hanno continuato a crederci.
E sono stati ripagati. Nel corso degli ultimi anni si sprecano i loro riconoscimenti nel panorama del K-pop. Ma non si fermano alla Corea e all’Asia: a maggio vincono il premio Billboard Top Social Artist, a settembre entrano in classifica nella Billboard Hot 100 al 67° posto con DNA, migliore risultato mai conseguito per un brano K-pop, record battuto dalla loro stessa Mic Drop, remixata con Steve Aoki e Desiigner, che si piazza al 23° in Corea e 28° nella Billboard Hot 100, superando il risultato precedente, mentre il loro ultimo album, Love Yourself: Her esordisce settimo nella Billboard 200.
La loro esibizione con DNA agli AMAs ha innamorato il pubblico americano e di riflesso il mondo musicale occidentale, ottenendo un riscontro talmente positivo in rete che la band si guadagna un posto nel Guinness dei Primati 2018 come gruppo musicale con il maggior numero al mondo di engagement su Twitter.

I BTS agli American Music Awards
RM, Jin, J-Hope, Suga, Jimin, V e Jungkook si sono resi portavoce in America del loro genere musicale scoppiettante e fresco, che affonda le sue radici nell’hip hop e R&B anni Novanta, unito a coreografie sempre accattivanti, facilitandone la diffusione in un modo con cui neanche PSY con la sua unica Gangnam Style era riuscito.