• giovedì , 25 Aprile 2024

Saremo tutti un po’ più Lean!

Avete mai pensato a quanto tempo si sprechi in ogni singola attività quotidiana? Vi siete mai chiesti se quel tempo possa essere utilizzato in altre maniere, ottimizzando le procedure? Avete mai tenuto conto degli sprechi che avvengono in una vostra giornata tipo? Queste tematiche potranno magari non toccarvi minimamente, ma in azienda, i dirigenti si pongono queste domande in continuazione, limitatamente alla produzione della loro ditta, poiché gli sprechi di tempo, la sovrapproduzione e gli scarti sono fattori che influiscono negativamente sul guadagno dell’ impresa.

È proprio in relazione a tutto ciò che si è sviluppato, nel secondo dopoguerra, il pensiero “Lean“, termine inglese che significa “snello”, che è, come affermano Daniel Jones e James Womack: «un modo per fare sempre di più con sempre di meno avvicinandosi sempre di più a dare ai clienti ciò che vogliono». Questa filosofia aziendale, che si pone come obiettivo il miglioramento continuo della ditta, nacque ispirandosi al “Toyota Production System“. La Toyota infatti, nel secondo dopoguerra, si convertì, dalla produzione di telai tessili, a quella di automobili, basando l’intera produzione su concetti come “Jidoka“, che significa autonomazione, che a sua volta è una contrazione dei termini autonomia e automazione; “Kaizen“, ovvero “miglioramento continuo”; “Heijunka“, ovvero “livellamento della produzione”; e “Just in time“, concetto che indica che la produzione deve essere regolata dalla domanda del cliente.

In due moduli da quattro ore ciascuno, la classe 3a SCB del liceo Valsalice ha avuto il privilegio di incontrare una docente della scuola Camerana che si occupa di spiegare la “Lean Organization” nelle scuole e nelle aziende. In questi due incontri  sono emersi aspetti importanti del pensiero Lean, come il valore, che è solo quello che viene percepito dal cliente ed è concepito come un flusso continuo, pertanto bisogna tenere presente quali attività abbiano valore e quali no attraverso una mappatura, per soddisfare il cliente producendo solo quello che vuole, quando lo vuole e nella quantità che desidera. tutto questo al fine di raggiungere la perfezione attraverso il miglioramento continuo. Un altro concetto molto importante è quello di spreco, che viene generato da produzione difettosa, scorte eccessive, movimenti inutili, trasporti superflui, processi inadeguati, attese non riempite con attività a valore e sovrapproduzione. Durante gli incontri la classe ha partecipato a due giochi di gruppo. Il primo con aeroplani di carta, per visualizzare il concetto di standardizzazione e adesione ad un modello vincente. Il secondo con i Lego, per applicare i concetti Lean ad una micro-catena di montaggio. Se prima degli incontri lo scetticismo della classe verso un’esperienza apparentemente distante dagli ambiti trattati tra i banchi di scuola, era alto, una volta terminati si sono tutti resi conto che il Lean non è applicabile esclusivamente all’industria ma, anzi, si applica a qualunque processo operativo, all’interno di qualunque realtà.

 

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