• giovedì , 25 Aprile 2024

Oltre la lettura

di Mariano Piazza

La letteratura trasmette sensazioni uniche, anche senza esserne un vero e proprio appassionato. Il suo fascino è rappresentato dal fatto che per comprendere a fondo ciò che essa trasmette è necessario uno studio meticoloso: dietro ogni parola si celano esperienze personali vissute dallo stesso autore dell’opera letteraria. Altra caratteristica importante di questa materia è la componente simbolica: le informazioni inserite possono discostarsi dalla realtà e rappresentare immagini metaforiche che trasmettono a un lettore più o meno informato un messaggio riguardo alla situazione contemporanea dell’autore.

È incredibile come opere di 2000 anni fa vengono apprezzate e lette ancora oggi per il semplice motivo che riescono ad appassionare milioni di persone. Parallelamente ciò avviene con le opere d’ arte dal momento che quanto affermato in precedenza può essere tranquillamente adattato con l’arte. In questo ambito il simbolismo è rappresentato dalle immagini metaforiche presenti visivamente in secondo piano in molte opere d’ arte, ma che hanno un’importanza primaria per riflettere sul significato che l’artista vuole dare al proprio dipinto o alla scultura. Per arricchire i propri scritti, in poesia o in prosa, molti letterati utilizzano figure retoriche per innalzare il loro stile e questa scelta consente alla scrittura di non risultare piatta, e di oscillare da un linguaggio popolare a un linguaggio aulico. Una delle figure retoriche maggiormente utilizzate è la similitudine. Essa può essere considerata un’“arma a doppio taglio” : un autore di caratura mondiale è in grado di descrivere nelle similitudini situazioni di quotidianità e per questo motivo accessibili a tutti, ma dovendo nel contempo evocare emozioni o situazioni nel lettore.

Dal latino “evocare” significa “chiamare fuori ”e abbinato alla letteratura questo termine può essere spiegato attraverso un episodio dell’ Iliade: il definitivo e commovente incontro tra Ettore e Andromaca. Le Emozioni (con la e maiuscola) qui sono evocate con una spontaneità incredibile; si può percepire il patos che traspira dalle parole scritte; la naturalezza nella descrizione è ineguagliabile in tutta la letteratura antica. L’ episodio racconta di una madre che, non avendo più nessun famigliare superstite a causa della guerra di Troia, supplica il marito di rimanere con lei e con loro figlio e di sopprimere la timè e preferirle l’amore per la donna amata e per il figlioletto Astianatte.

L’ immedesimazione e la persuasione di questo passo si manifesta principalmente al momento della risposta del marito/padre che, nonostante sia toccato dalla richiesta di Andromaca di lasciare la battaglia, decide a malincuore di continuare a percorrere il filo per lui tessuto da Cloto e compiere il proprio destino.

La varietà che è presente in un’unica materia lascia stupefatti ma soprattutto gli svariati usi che si fanno della letteratura.

Dante scrive un’opera al servizio divino; Boccaccio concepisce la scrittura come un ludus; Petrarca tenta di ottenere la gloria letteraria. Oltre lo scopo cambiano anche i generi di scrittura: dalla poesia epica ai romanzi, dalle commedie alle satire. Grazie a questa varietà appare davvero difficile non appassionarsi alla letteratura, magari non apprezzandola necessariamente in tutte le sue sfaccettature, ma quantomeno entusiasmarsi per alcuni generi letterari.

Dal punto di vista scolastico per imparare al meglio la letteratura è necessaria una predisposizione all’ ascolto e all’ attenzione durante la lettura dal momento che, come nell’ arte, sono i particolari e la cura nei dettagli a differenziare lo stile di diversi autori. Un’ altra caratteristica che deve possedere uno studente nello studio letterario è la curiosità, una della qualità di maggiore spicco nell’uomo. Si è consapevoli di possedere questi requisiti quando, leggendo i primi cinque versi del proemio della Divina commedia, si rimane stupiti da quanto questi portino dietro un significato profondo che non può in alcun modo essere colto se si approccia alla lettura di testi in poesia come la Divina Commedia nello stesso modo in cui si approccia una lettura di D’Avenia.

La letteratura è come una raccolta di novelle, tutte una diversa dall’ altra, che tra di esse hanno poco a che fare, ma combinate tra loro rappresentano un equilibrio perfetto.

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