di Niccolò Mosca
Negli ultimi 20 anni si sta sempre più diffondendo lo studio, sin dalle scuole superiori, dell’Informatica, in parte in sostituzione dell’antico studio del Latino.
Apparentemente questo potrebbe sembrare esclusivamente un cambiamento positivo, in quanto si sostituisce una lingua morta con una materia solidamente ancorata alla realtà e attuale.

Tuttavia, numerosi sono ancora gli studenti che si dedicano allo studio del Latino, in qualche caso addirittura sacrificando tempo ad uno studio più approfondito della discipline più vicine al nostro tempo. La conoscenza del Latino, comunque, rimane importante poiché è una lingua da cui derivano 5 idiomi (spagnolo, portoghese, francese, italiano, romeno) con cambiamenti nelle parole ma non nella sintassi e nella costruzione delle frasi.

Conoscere il Latino consente di avere una comprensione dell’etimologia delle parole, finalizzata ad un uso corretto e appropriato delle medesime per esprimersi e scrivere meglio.
I licei più moderni da un lato mettono gli studenti a contatto con materie scientifiche orientate alla pratica e, dall’altro, grazie all’approfondimento del Latino, consentono di allargare la propria visione culturale con un ventaglio ampio di materie classiche. Conoscere le radici della propria lingua aiuta gli studenti non solo nel comprendere più a fondo il significato di una parola nella lingua di origine ma anche in quelle straniere, come una sorta di traduzione. Ad esempio in latino il verbo mangiare si traduce con “edo”, da cui deriva l’inglese “edible” (ossia mangiabile).

Non bisogna trascurare che una materia come l’informatica al giorno d’oggi, in un mondo sempre più digitalizzato e tecnologico, può essere utile nel breve termine. Sin da bambini veniamo a contatto con computer, tablet, telefoni cellulari con le relative applicazioni digitali, tuttavia, nella maggior parte dei casi, sfruttiamo le potenzialità di questi strumenti elettronici solo al 20 o 30% delle loro effettive capacità.
Proprio per questo un maggiore studio della tecnologia può essere utile per sfruttare al meglio queste enormi possibilità di miglioramento lavorativo che questi strumenti elettronici offrono.
Anche se Latino ed Informatica non sono assolutamente da considerarsi alternativi o da trattare come due discipline l’una in sostituzione dell’altra, una piccola proposta potrebbe essere di integrare lo studio del Latino con lo studio dell’Informatica per consentire agli studenti di essere abili nell’utilizzare al meglio le apparecchiature con cui vengono a contatto ogni giorno.

Lo studio del Latino può indirettamente aiutare anche l’apprendimento della tecnologia; infatti, se pensiamo a quest’ultima come una logica sequenza di lettere, numeri, immagini e simboli da memorizzare e decodificare, ci possiamo rendere conto di come l’esercizio di memoria e di decodifica che lo studente fa con il latino, è simile almeno come processo logico. Lo studente in entrambi i casi esercita la mente nel gestire la complessità e nel ricordare immagini, figure, lettere e simboli.