• martedì , 19 Marzo 2024

Personaggi in cerca d’autore: J.K Rowling

La piccola Jessica, l’unica ancora di salvezza a cui ti sei aggrappata per non rinunciare a tutto, è accanto a te, si è finalmente addormentata e sul suo viso puoi vedere quel mezzo sorriso, quell’espressione serena data dall’ignoranza, dall’inconsapevolezza di tutto ciò che vi sta accadendo ma che comunque ti rassicura e ti dà coraggio.

La luce del lampione vicino al pub si fa sempre più nitida… e con Jessica nel passeggino, entrate finalmente nell’Elephant House, pub che vi ha accolte sempre da quando vi siete trasferite ad Edimburgo dopo il divorzio con Jorge. 

Il barista, pronto per il tuo arrivo, ti dà come suo solito carta e penna che aveva messo da parte e tu ti siedi nel tuo posto abituale e inizi a scrivere freneticamente. Non vuoi farti fuggire nessun’idea nuova che ti è venuta in mente nel corso della giornata. 

Ogni giorno non aspetti altro che quel momento, quelle ore in cui ti immergi in quel mondo in cui la paura, l’angoscia e l’irrequietudine svaniscono tra le righe. Quel romanzo che man mano sta prendendo forma è l’unica tua salvezza per dimenticarti della terribile crisi che state passando, l’unico modo per farti entrare in una realtà in cui svanisce persino la paura per la vita di tua figlia.

FALLIMENTO. 

La parola che ti perseguita già da un po’ di tempo, non ti dà pace…l’unica parola a cui riesci a pensare quando guardi il viso di tua figlia, quando ti senti gli sguardi addosso mentre cammini per strada, quando vedi il tuo riflesso. 

Le paure che i tuoi genitori avevano avuto per te, e che tu avevi avuto per te stessa, si erano avverate. Eri diventata il più grande fallimento che conoscevi.

Questo periodo di profonda depressione e crisi però raggiungerà una sua fine quando, dopo tredici tentativi di pubblicazione, finalmente una casa editrice, la Bloomsbury, darà una possibilità al pubblico dei giovani lettori (e non solo) di leggere le avventure di Harry Potter. 

Ben presto il tuo primo libro inizierà a ricevere molti riconoscimenti e premi così come li riceveranno gli altri sei libri che completeranno la saga.

Durante questo successo sempre più crescente, per un momento ti guardi indietro: vedi una donna triste, stanca, depressa. Ti rendi conto che se non fosse stato per la tua immensa passione nella materia, nella storia che anno dopo anno hai costruito, non saresti arrivata fin qui. La passione è stato l’unico mezzo che ti ha permesso di ottenere dei risultati così sorprendenti.

Si perché come aveva detto anche Larry Smith, un professore di economia all’università di Waterloo, siamo tutti bloccati dalla paura di perseguire la nostra passione, abbiamo paura di tentare, di fallire, di sembrare ridicoli. La passione è il nostro più grande amore, è ciò che aiuta a creare la più grande espressione del nostro talento. Ognuno deve cercare delle alternative in modo da trovare il proprio destino.

Come invece racconta la stessa Joanne, il fallimento significa spogliarsi dell’inevitabile, “ho smesso di fingere a me stessa di essere qualcosa di diverso da quello che ero e ho iniziato a dirigere tutte le mie energie in qualcosa che mi importava davvero, se non avessi fatto cosi non avrei mai trovato la determinazione per avere successo nell’unico campo in cui ho sempre creduto di appartenere veramente, e così da questo momento in poi, il fondo è diventato la base su cui ho ricostruito tutta la mia vita”. 

Il fallimento nella vita è inevitabile. È impossibile vivere senza fallire in qualcosa almeno una volta, a meno che uno non abbia vissuto in modo così cauto da non essere riuscito a vivere affatto.

Ognuno trova se stesso, il suo destino solo nel momento in cui viene messo alla prova.

Riprendendo ancora una riflessione della Rowling: “non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono”. 

Ed è grazie a questa sua fervida e romantica immaginazione che è nato il personaggio di Harry Potter, il maghetto diventato un fenomeno letterario dell’ultimo decennio che rende la scrittrice, anche se per un breve periodo, più ricca persino della regina Elisabetta.

Joanne nasce nel 1965 a Yate, in Inghilterra. La sua fantasia è inarrestabile sin da piccola, tanto che si ispira ad ogni persona o luogo che incontra per il suo futuro romanzo. 

Nel 1982, a diciassette anni sostiene gli esami per poter studiare nell’università di Oxford, ma non viene ammessa, e nello stesso periodo, perde la madre a causa della sclerosi multipla, evento tragico che riprende poi nel suo romanzo avendo lasciato un segno indelebile nella sua vita.

Questa saga raccoglie i consensi di un pubblico di lettori di tutte le fasce di età, tanto che vengono persino pubblicate copie con copertina per adulti e dopo il successo anche cinematografico, riceve riconoscimenti come il Premio Hugo per il miglior romanzo (nel 2001), il Goodreads Choice Awards: Fiction (nel 2012) e Fantasy (nel 2017), il Glamour Award alla miglior scrittrice e molti altri…inoltre, nel 2011 Joanne viene inserita da Forbes nella classifica delle donne più ricche del Regno Unito.

Harry Potter è una saga che parla di condivisione, diversità, accettazione e uguaglianza. 

Secondo uno studio pubblicato nel Journal of Applied Social Psychology intitolato, “La più grande magia di Harry Potter: combattere il pregiudizio”, i lettori della saga sarebbero più sensibili a tutte quelle realtà che potrebbero far suscitare qualsiasi tipo di pregiudizio come le cause degli immigrati e dei rifugiati. Scopo di questa ricerca è stato infatti, quello di capire se una serie così popolare di libri potesse modificare l’atteggiamento mentale e comportamentale dei lettori verso categorie considerate generalmente diverse dal resto della società.

Harry Potter ha accompagnato milioni di bambini e adulti nel corso della loro vita: per dieci anni è cresciuto e maturato con noi. Ha rappresentato sempre un punto di riferimento e una sicurezza, per tutte le volte che ci siamo sentiti fuori posto, nei momenti tristi o di riflessione, ma anche allegri e spensierati della nostra infanzia.

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