• martedì , 19 Marzo 2024

Tutti pazzi per lo spazio

Superare il confine tra lo spazio e l’Atmosfera è stato visto come un impresa eroica ed affascinante sin dai tempi in cui si è scoperta l’esistenza dello spazio stesso, ed è proprio questo il motivo per il quale gli uomini sono sempre stati in competizione tra loro per aggiudicarsi il titolo di “conquistatori” dello spazio, quasi come esploratori alla scoperta di un nuovo mondo. Infatti fa ormai parte della storia contemporanea la corsa allo spazio svoltasi nella seconda metà del novecento. In quella gli sfidanti erano i due grandi giganti di allora: Stati Uniti e Unione Sovietica. L’alternarsi di quelle che erano viste più come prove di forza che imprese per il progresso dell’umanità ha permesso di realizzare degli enormi passi avanti nel campo dell’astronautica: gesta come quella di Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio, e, in risposta, l’epocale allunaggio americano con la passeggiata lunare di Neil Armstrong, avvenuta il 20 luglio 1969.

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La nuova corsa allo spazio è già partita, l’ 11 luglio scorso, ma gli scenari e i protagonisti sono ben diversi rispetto a quelli di cinquant’anni fa. Proprio in tale giorno infatti  il fondatore del Virgin Group, Richard Branson, ha raggiunto il confine dello spazio a bordo del suo spaceplane “Virgin Galactic VSS Unity”. Il 20 luglio diventa una data ancora più simbolica: in questo stesso giorno il fondatore di Amazon Jeff Bezos è partito per un volo che lo ha portato oltre l’orbita terrestre insieme al fratello Mark, al 18enne Oliver Daemen e all’aviatrice 82enne Wally Funk. Un altro cosmonauta miliardario, ovvero Elon Musk con la sua azienda SpaceX, guarda questa corsa spaziale tra due dei suoi principali rivali in affari con divertimento: sa bene che la sua azienda, che attualmente è la più sviluppata nel campo dell’astronautica moderna, non a caso ha ricevuto un appalto di un valore di quasi tre miliardi di dollari dalla NASA.

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Con questa ondata di novità futuristiche, infatti,sembra quasi passata in secondo piano quella che avrebbe dovuto essere la vera sfida per lo spazio: quella tra l’ascendente potenza cinese e gli Stati Uniti, ma c’è poco da fare, per il momento, il futuro dello spazio è nelle mani delle grandi compagnie private. Del resto, il fatto che per combattere il gigante asiatico gli statunitensi si affidino quasi completamente ai loro connazionali più agiati, non ha suscitato poche critiche dall’opinione pubblica internazionale, ma è stata probabilmente la paura del grande astro nascende di Pechino a mitigare parte degli animi critici.

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Insomma, dal 1969 al 2021 la corsa allo Spazio ha viaggiato veloce e il percorso verso “l’infinito e oltre”, come diceva un personaggio di un famoso cartone della Disney, non sembra più così lontano, sempre a patto che si paghi. Questi lanci infatti, oltre ad essere delle dimostrazioni di affidabilità da parte delle aziende, introducono sul mercato un nuovo tipo di offerta indirizzata ai turisti molto facoltosi: l’opportunità di raggiungere veramente lo spazio. I “pacchetti turistici” propongono ai passeggeri brevi soggiorni a gravità zero nel quale ci si potrà immedesimare in autentici astronauti. Gli stessi visionari del turismo spaziale ripongono fiducia ed investimenti in un futuro in cui le persone potranno viaggiare nello spazio o andare sulla luna e farne ritorno assai facilmente.

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Come tutte le novità, però, i viaggi spaziali comportano anche aspetti negativi: gli esperti hanno studiato, e stanno ancora studiando, le conseguenze ambientali di questa nuova e sempre più florida industria. I razzi lanciati oltre l’atmosfera richiedono un’enorme quantità di propellenti per uscire da essa, ed i combustibili emettono una serie di gas serra, come anidride carbonica, inquinanti atmosferici, ma anche acqua, cloro e altre sostanze chimiche dannose per l’uomo e per l’ambiente. Inoltre non sono in pochi coloro che si fanno domande sull’effettiva sicurezza dei mezzi utilizzati, sostenendo che le grandi aziende tendono a risparmiare decisamente troppo sull’utilizzo dei materiali e sulle infrastrutture.

Diciamocelo: immaginare un futuro in cui si potrà prenotare un volo nello spazio come si prenota un viaggio al mare può far paura. Se la moda del turismo spaziale continuasse a crescere e i lanci diventassero sempre più frequenti, le conseguenze negative inizierebbero a risaltare sempre di più, accumulandosi anche ai nostri già numerosi problemi quotidiani. Viviamo nell’era del cambiamento climatico, degli incendi e delle alluvioni improvvise: per puntare allo spazio, forse dovremmo prima abbassare gli occhi e cercare di risolvere i problemi che riguardano il nostro pianeta.

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