• giovedì , 28 Marzo 2024

Alla ricerca del vero scopo della vita

di Giacomo Perino

Ancora una volta la Pixar ha saputo stupire tutti, forse più i grandi che i piccoli, con il suo nuovo film d’animazione intitolato “Soul” e disponibile al pubblico dal 25 dicembre del 2020. Un lungometraggio affascinante quello diretto da Pete Docter, stesso regista di un altro capolavoro Pixar (“Inside out”), il quale tenta di far immedesimare lo spettatore in un viaggio tra il reale e l’astratto, tra la vita e la “non-vita”; Joe Garber, nonché protagonista del film in questione, animato da un incredibile amore per la musica jazz finalmente, dopo anni fallimentari per la sua carriera da pianista, ottiene un ingaggio per suonare in uno dei club più rinomati di New York…ma preso dall’entusiasmo finisce per mandare tutto in fumo morendo. Da questo momento in poi Joe tenterà il tutto per tutto per ritornare a vivere e realizzare così il suo sogno, e in effetti ci riuscirà ma sarà a questo punto che capirà che il vero scopo della sua vita non combacia esattamente con ciò che più lo appassiona. 

Di fatto quello che cerca di spiegarci Pete Docter con la sua pellicola è che ognuno di noi ha qualcosa che lo fa sentire bene o lo fa stare bene con se stesso ma in realtà, ci insegna 22 la co-protagonista del film, non è propriamente quello lo scopo della nostra vita; è necessario che si coltivi la propria “scintilla”, come viene chiamata nell’ante-mondo del film, come fa Joe ma è altresì necessario che quella passione non diventi ossessione.

Il giusto “equilibrio della forza”, come lo chiamerebbe George Lucas, si trova tra le proprie passioni e la necessità di scoprire se stessi. E’ un tema molto complicato quello messo in gioco dal regista del film, non troppo adatto ad un pubblico di piccoli forse. Si potrebbe dire che in qualche modo “Soul” voglia aiutare i più grandi a fermarsi, ad osservare la propria vita e chiedersi se la strada che si sta intraprendendo è quella giusta. E’ doveroso che tutti seguano questi semplici passaggi per conoscere se stessi e capire, in qualche modo, se ciò per cui si sta vivendo (lavoro, passione, ecc.) sia davvero lo scopo della propria vita. La “chiave di volta”, in questo caso, è dedicare tempo a noi stessi, in cui la mente si trova libera da qualsiasi altro pensiero.

Docter, per con concludere,  invita lo spettatore a vivere come 22: provare stupore di fronte alla vita e determinata a conoscere se stessa. 

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